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Crollo del loggiato di Via Beccheria. Nessun ferito ma tanta paura

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Uno spaventoso crollo, avvenuto questa notte, ha visto come protagonista - ancora una volta - il loggiato di di Via Beccheria. E' letteralmente crollato il solaio della struttura provocando la caduta di detriti e lastre che si sono abbattute violentemente a terra.

Un crollo che riporta la memoria a quello avvenuto nell'aprile del 2013, in seguito al quale il Comune aveva incaricato una ditta di procedere coi lavori. Ebbene, nonostante i lavori di restauro siano iniziati di recente, questa notte si è registrato un secondo crollo.

Fortunatamente nessun ferito sebbene i detriti siano caduti a pochi metri dalla bancarelle di libri di Piazza San Giusto e dall'antistante bar Pinelli, che è solito attrezzare proprio quell'area con tavoli e sedie per i clienti.

Grande paura e preoccupazione tuttavia visto il pericolo che una struttura cosi precaria avrebbe potuto provocare e - sopratutto -  con esiti molto meno fortunati di questi. Il rischio rimane alto visto il grande afflusso di persone che attraversa via Beccheria e che utilizza proprio quel passaggio sotto agli archi per arrivare nella vicina Piazza San Giusto. 

Questa mattina sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco e la polizia municipale e la struttura è stata debitamente transennata.
 

Il sindaco insieme all’assessore ai lavori pubblici si è recato in via Beccheria. Qui, oltre a verificare direttamente l’accaduto, ha incontrato alcuni commercianti che lavorano nella strada del centro storico.

Sul posto fin dalle prime ore di stamani sono intervenuti anche i tecnici del Comune e la Polizia Municipale. Il Comune frattanto ha emesso due ordinanze: la prima riguarda il necessario restringimento della carreggiata in via Beccheria nel tratto interessato dai lavori, il divieto di transito ai veicoli nella stessa strada ed il contestuale divieto di passaggio a piedi nel collegamento fra via Beccheria e corte del Biancone. Il tutto fino alla fine dell’intervento.
La seconda ordinanza invece riguarda la proprietà dell’edificio, a cui il Comune intima l’immediata messa in sicurezza del fabbricato e il ripristino dei luoghi.

La vicenda dell’edificio ex Ina inizia per l’amministrazione comunale attuale con un’ordinanza, quella datata 12 aprile 2013 emessa a seguito del distacco del rivestimento lapideo del terrazzo. Il Comune con quell’atto ordinava alla proprietà di provvedere alla eliminazione del pericolo per la incolumità pubblica, ad effettuare accurate verifiche all’edificio e a procedere ad ulteriori lavori per il ripristino della situazione originaria di sicurezza. La proprietà successivamente dichiarava che erano state rimosse tutte le condizioni di pericolo  ed erano state fatte verifiche tecniche approfondite in vista di interventi dettagliati che si impegnava ad eseguire nel più breve tempo possibile.

Con lettera datata 20 maggio 2013 in risposta ai privati, il Comune chiarisce le proprie competenze che riguardano esclusivamente la pavimentazione e la illuminazione del porticato, in quanto esiste una servitù di pubblico passaggio dal 1933: il porticato ricade per il resto interamente nelle responsabilità della proprietà privata dell’immobile. Con la stessa missiva il Comune richiama la proprietà a terminare i lavori di messa in sicurezza dell’immobile, facendo riferimento anche a tutta una serie di segnalazioni pervenute da commercianti e residenti della zona sul generale stato di incuria dell’area posta in pieno centro storico.

A questa lettera ne sono seguite nel corso del tempo altre con le quali il Comune ha continuato a sollecitare il privato a terminare l’intervento sull’edificio: ad esempio con le lettere datate 5 e 25 settembre 2014 il Comune chiedeva il pagamento dei ponteggi, pena la messa in mora.

L’amministrazione comunale, dopo questo ennesimo incidente, torna dunque ad intimare alla proprietà l’esecuzione degli interventi nel più breve tempo possibile.

In caso contrario sarà il Comune a intervenire, riavvalendosi sul privato.

 

 

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