Partecipa a LuccaCittà.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La Tana del Boia: "Stagione rovinata dall'inadempienza della P.A."

Condividi su:

Una triste vicenda, purtroppo tipica italiana, di inefficienze nella Pubblica Amministrazione, di favoritismi e conseguenti disparità di pesi e misure nei confronti dei diversi interlocutori, di insabbiamento degli errori commessi dai funzionari pubblici e del più classico trasferimento delle responsabilità col solito modus operandi dello  “scaricabarile”.

A farne le spese “La Tana del Boia”, nota paninoteca del centro storico dove oltre a farcitissimi panini è possibile mangiare taglieri di salumi e formaggi tipici e degustare un buon vino o una birra artigianale.

Tutto ha inizio nel maggio 2013 quando Francesca, titolare dell'attività, decide di spostarsi da Chiasso Barletti a Piazza San Michele, fortemente motivata dal fatto di poter diventare pubblico esercizio – cosa che non le era possibile nella vecchia ubicazione -, ed aumentare la clientela intercettando un maggior numero di turisti, ovviamente più presenti nella piazza.

Non appena insediata nel nuovo sito Francesca decide di presentare una richiesta all'ufficio Suolo Pubblico per posizionare qualche tavolino di fronte alla paninoteca, così come fanno tutte le attività commerciali che le stanno a fianco. Prima di farlo però, da buona vicina, pensa bene di interfacciarsi con la signora che gestisce il banchetto ambulante ormai da anni posizionato proprio davanti al suo negozio.

L'intento di Francesca è quello di trovare un accordo con la donna sul dove e come mettere i tavolini, in modo da poter presentare in Comune un progetto già definitivo che accontenti tutti.

Ad ottobre, dopo numerosi e vani tentativi di sedersi ad un tavolo comune, Francesca, che ormai ha dovuto rinunciare alla sua terrazza per i mesi estivi, decide comunque di mettere in moto il suo geometra di fiducia per dar via alla preparazione dei documenti necessari ad aprire la pratica e, da qui, inizia l'inferno.

“In primis – racconta Francesca – un funzionario dell'ufficio mercati, di cui evito di fare il nome, mi ha negato l'accesso alle planimetrie della piazza, adducendo come scusa che queste non esistevano, poi, testuali parole, mi ha detto che la signora del banchetto ambulante non si sarebbe mai spostata e che sarebbe stato più probabile che mi spostassi io.”

Nonostante l'impedimento delle planimetrie Francesca riesce comunque a far protocollare la richiesta il 6 marzo del 2014, proponendo lo slittamento dell'ambulante di soli due metri, in modo da poter creare un piccolo spazio dove apparecchiare i suoi tavoli.

Passato un mese, Polizia Annonaria e tecnici, rispettivamente rappresentanti degli uffici Suolo Pubblico, Decoro Urbano, Strade e Mercati, effettuano il necessario sopralluogo in San Michele, occasione in cui lo stesso funzionario che aveva precedentemente negato a Francesca la planimetria la liquida nuovamente con un “...evidentemente non c'è posto, il banchetto non si muove”.

Francesca nella circostanza fa notare a tutti che è posizionato proprio su uno degli accessi pubblici alla piazza, ricordando inoltre che proprio pochi anni prima ad un turista Tedesco che si era infortunato dopo aver dovuto scavalcare una catena per accedere alla piazza era stato negato il risarcimento dei danni proprio perché non aveva utilizzato quell'accesso che, anche volendo, a causa dell'attività ambulante non è possibile attraversare, ma la sua osservazione cade nel vuoto.

 

(foto del banchetto dove si nota l'impedimento al passaggio dei pedoni - la foto di dx è scattata da lontano in quanto il figlio della signora che gestisce l'attività ambulante ci ha pubblicamente minacciato di fronte a decine di passanti e residenti che avremmo passato dei guai qualora avessimo fatto ulteriori fotografie) 

Alla successiva conferenza servizi, quello stesso funzionario dell'ufficio mercati non si presenta - Francesca ipotizza per paura di eventuali contestazioni da parte dei colleghi -, ma non si esime dall'inviare una nota in cui afferma che il banchetto non può essere spostato verso l'angolo con via Santa Croce perché “impedirebbe il passaggio dei mezzi di soccorso”, ma forse per svista o forse volutamente, non tiene presente che la direzione in cui Francesca aveva richiesto di spostarlo era esattamente quella opposta.

La conferenza decide dunque di lasciarlo li dov'è e concedere alla Tana del Boia uno spazio di fronte al negozio Taddeucci, spazio però molto piccolo e totalmente invisibile dall'interno dell'attività. Francesca, che non accetta questa proposta, ci fa notare che  posizionando i tavoli nel luogo proposto avrebbe contravvenuto a quanto indicato nella “regolamentazione al commercio su aree pubbliche” dove è espressamente indicato che che i tavoli debbano essere posizionati davanti o di fronte alla propria attività e/o comunque in un luogo visibile.

Nei giorni successivi, tra le scartoffie impolverate negli archivi comunali, Francesca trova un documento in cui scopre che il banchetto di fronte a lei dovrebbe stare dietro il coro di San Michele, in quello spazio oggi chiuso da paletti e catene, e che si era momentaneamente spostato nell'attuale ubicazione in occasione dei lavori di ristrutturazione della chiesa, al termine dei quali però l'ambulante ha evidentemente deciso di non tornare più nella precedente ubicazione, forse perché un po' più nascosta e dunque meno redditizia.

 

(nella foto di sx la vecchia ubicazione del banchetto, a dx Francesca, titolare de La Tana del Boia)

Francesca capisce dunque il perché della tanta reticenza dell'ufficio Mercati: "...evidentemente chi avrebbe dovuto controllare, multare e far rispettare il piano non lo ha fatto e non ha quindi gradito che io riportassi alla luce tale negligenza".

Forte comunque dell'aver recuperato i documenti che certificano l'esatta posizione dove il banchetto debba stare Francesca torna alla carica, e rimbalzando come una trottola tra i vari Uffici riesce a far protocollare tutta la documentazione finché la sua richiesta viene finalmente accolta: a giugno 2014 arriva la tanto anelata determina in cui il Comune ordina all'ambulante di slittare di due metri lasciando così spazio ai tavoli della Tana del Boia. Ma, il giorno stesso in cui l'ambulante riceve la determina, ci racconta Francesca che “...la signora del banchetto, infuriata come non mai, è andata in Comune e, non so né voglio sapere come e grazie a chi, è riuscita a farla immediatamente revocare, così un'altra estate, in cui avrei potuto lavorare molto di più per affrontare con maggior serenità la bassa stagione, è volata via per la seconda volta.

Mercoledì scorso, a seguito dell'ennesima richiesta di Francesca, nell'ultima conferenza dei servizi è stato messo a verbale che finché un funzionario comunale dell'area commercio non determinerà dove debba stare il banchetto non sarà possibile esprimere un parere in merito alla concessione del suolo pubblico alla Tana del Boia.

Francesca, stanca ed arrabbiata dopo questa ultima assurdità - dato che il posteggio del banchetto è già esplicitamente indicato dietro l'abside di San Michele su diversi documenti  - ha così deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica e rivoglersi alla stampa affinché sia fatta chiarezza su una vicenda la cui soluzione sembrerebbe essere più che evidente ma che nei fatti, a distanza di un anno e mezzo, rimane ancora nel limbo della burocrazia.

Condividi su:

Seguici su Facebook