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Mostra “Tra cui ci accadde il mondo...”

Dal 6 settembre presso i Musei Civici Villa Paolina Bonaparte

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Come fosse...morire. ''Una sotterranea e sottaciuta passione per la memoria o per la sua rarefazione dentro l'amalgama complessa e sfaccettata della materia che si fa corpo o del corpo che si disfa nella materia. Tutto e' materia, ma la materia diventa corpo. Il corpo però si chiude alla luce del mondo e si cela in forma transitoria sotto un lenzuolo per ritornare, già durante la vita, parte della pulsante materia indistinta da cui viene, già dissociato dal suo sé cognitivo, identitario, sociale ed estetico e solo funzionale al momento storico vissuto.'' (Maria Grazia Torri, 2006).

L’allestimento assume come punto di partenza il dramma dell’esistenza umana.

Una serie di antichi lenzuoli, sudari,  alcuni con un numero ricamato in rosso,  provenienti da carceri o ospedali psichiatrici.
Sudario: lenzuolo funebre per assorbire il sudore dell’agonia.

Ma anche un “involucro”  in cui si viene avvolti appena nati, si dorme, si sogna, si soffre, si fa l’amore, si muore… in cui accade tutto…il mondo.
L’installazione vuole concentrarsi su quanto di più profondo è inscritto nella vita dell’uomo, lasciando le sue tracce in un semplice lino: il passaggio dalla vita alla morte è suggerito attraverso semplici teli che hanno accolto e custodito un corpo.

Dall’allestimento in bianco si passa a quello in nero con alcuni elementi, anch’essi in tessuto, già utilizzati e abbandonati per poi essere fatti rinascere attraverso l’atto poetico della creazione artistica, per dar loro nuova vita, sottraendoli all’oblio, alla corruzione della materia, all’inevitabilità della morte.
Il progetto si sofferma sul materiale, sulla sua potenza evocativa ed espressiva.

L’allestimento sarà accompagnato dalla serie di foto “Come fosse…morire”  ispirate ad una lirica del poeta spagnolo Pedro Salinas.

MARCO TRONCI LEPAGIER
Nato ad Ascoli Piceno, si è laureato all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Vive e lavora a Milano.

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