Cannabis terapeutica in Toscana e l’obiettivo di triplicare la produzione

27/06/2025
Attualità
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La cannabis terapeutica sta diventando sempre più diffusa in Italia e in tutto il mondo, grazie ai suoi numerosi benefici per trattare patologie gravi e debilitanti

La Toscana, tra l’altro, sta cercando di triplicare la produzione di cannabis terapeutica per garantire un accesso più facile e sostenibile ai pazienti che necessitano di trattamenti specifici. 

Cos'è la cannabis terapeutica e come funziona in Toscana

La cannabis terapeutica, secondo la normativa italiana, è una sostanza naturale utilizzata per trattare diverse condizioni mediche, come il dolore cronico, l’epilessia, le malattie oncologiche, la sclerosi multipla e molte altre patologie. Contrariamente alla cannabis “ricreativa”, la cannabis terapeutica ha un contenuto di THC (tetraidrocannabinolo) limitato e viene prescritta solo da medici specializzati.

In Toscana, come in altre regioni italiane, la cannabis terapeutica è disponibile a pazienti con specifiche indicazioni mediche. Gli ospedali pubblici e i medici di base possono prescrivere la cannabis terapeutica, che poi viene acquistata in farmacia. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rimborsa il trattamento, ma non in tutti i casi e non sempre in maniera totale, quindi i pazienti potrebbero dover coprire una parte dei costi.

Aumento della produzione di cannabis terapeutica in Toscana

Negli ultimi anni, la Toscana ha deciso di ampliare la produzione di cannabis terapeutica, puntando a triplicare la produzione per soddisfare la crescente domanda. Il progetto è incentrato sul rafforzamento delle strutture produttive, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la cannabis terapeutica in Italia e in Europa.

Nel 2021, la Regione Toscana ha avviato il progetto di espansione della coltivazione della cannabis terapeutica, destinando nuove aree agricole alla coltivazione di cannabis a uso medico. Questi terreni sono utilizzati per produrre cannabis che rispetti gli standard di qualità richiesti dalla legge italiana ed europea.

Il piano prevede l’espansione della coltivazione, con l’obiettivo di ridurre i costi per i pazienti e garantire un approvvigionamento stabile e sicuro. L'incremento della produzione si basa su investimenti in tecnologie innovative e il rafforzamento della filiera produttiva. 

Benefici della cannabis terapeutica per i pazienti

La cannabis terapeutica ha effetti positivi su numerosi disturbi e patologie. I pazienti ne traggono beneficio soprattutto per il trattamento del dolore cronico e delle malattie oncologiche. Cannabis e cannabinoidi come il CBD (cannabidiolo) sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antiemetiche (anti-nausea) e neuroprotettive. Questi effetti migliorano la qualità della vita e contribuiscono a ridurre la necessità di farmaci più invasivi o con effetti collaterali gravi.

La cannabis terapeutica viene somministrata in diverse forme, tra cui oli, capsule, tinture o anche infusi. 

Il ruolo dei negozi certificati

Oltre alle prescrizioni mediche, sempre più persone hanno optato negli ultimi anni per prodotti a base di cannabis, come quelli derivati dalla cannabis light. Questi prodotti sono stati utilizzati non solo per il benessere generale, ma anche come complemento alla cannabis terapeutica. 

La cannabis light, che contiene bassi livelli di THC e alti livelli di CBD, è diventata quindi un'opzione per molti, con la diffusione negli ultimi anni di CBD shop, online e offline. 

Le ultime evoluzioni legislative, tuttavia, con l’approvazione del DDL sicurezza avvenuta a inizio aprile di quest’anno, hanno messo in crisi il settore, rendendo non più legali dei prodotti che sono in realtà non droganti. A ciò, sono susseguiti  i primi ricorsi, a causa del presunto contrasto della legge con alcune normative europee.

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