Ho accolto con vera soddisfazione la notizia che il Parlamento ha rinnovato la fiducia al Governo Letta per alcune ragioni.
Nuove elezioni con l’attuale legge, tra l’altro fortemente sospettata di incostituzionalità, sarebbero state un “terno al lotto” circa la possibilità di avere nei prossimi mesi una maggioranza certa. L’apertura della crisi avrebbe avuto inoltre risvolti imprevedibili sul piano della nostra tenuta economica sui mercati finanziari. Ci dimentichiamo troppo spesso che gran parte del nostro debito pubblico è in mano agli investitori stranieri.
Un Governo più forte, stabile, rispettato consentirà all’Italia di dialogare in Europa e nel resto del mondo non “col cappello in mano”, ma a livelli paritari. Mi chiedo, in condizioni diverse, come avremmo affrontato il semestre a guida italiana dell’Unione Europea. Mi auguro che il processo che ha portato alla rinnovata fiducia permetta alla politica di mettere sempre più al centro i bisogni e gli interessi dell’Italia.
L’Italia prima di tutto.
Non dovremmo mai dimenticarlo.
E l’Italia ha bisogno di uno scatto in avanti potente, che ci consenta di raccogliere i concreti segni di ripresa che gli analisti intravedono.
Ma una maggioranza stabile a sostegno del Governo deve costituire l’occasione per il Presidente del Consiglio di mettere a punto quelle riforme di cui ognuno di noi sente assoluto bisogno. Politiche economiche, quindi del lavoro, in grado di riassorbire un livello straordinario di disoccupazione, la riforma della giustizia (come si può investire in un Paese dove una causa civile già dura un tempo indefinito), la semplificazione amministrativa per dare competitività al sistema, la riforma tributaria, la certezza di risorse, normative e provvedimenti per gli enti locali sono solo alcune delle molte cose da fare. Ora, nelle mutate condizioni politiche, Letta e il suo Governo sono nelle condizioni di agire.
E ci auguriamo che per il Governo inizi una fase nuova rispetto ai veti incrociati degli ultimi 5 mesi.
Nell’ambito stretto del nostro territorio ci premono alcune questioni che proprio con il Governo Letta ci siamo impegnati a risolvere. Basti pensare al nodo della Circonvallazione lucchese o alle Politiche Culturali che hanno quest’anno le Mura al centro. Ma non è solo questione nostra.
È l’Italia che sempre deve essere posta avanti a qualsiasi altra considerazione o interesse.