Progetto LIFE-LAIKA: ridurre l’anidride carbonica per portare risorse ai Comuni

Tommaso Giusti
09/10/2013
Attualità
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Il 25 settembre  scorso si è tenuta presso il Politecnico di Milano la conferenza finale del progetto Life+ LAIKA cofinanziato dalla Commissione Europea: il Comune di Lucca vi ha partecipato, in partenariato con i Comuni di Milano, Torino, Bologna e con il Centro interuniversitario CeSiSp di Genova.

Il progetto, ormai giunto a fine, ha voluto sperimentare una strategia territoriale per la riduzione dell’anidride carbonica nell’aria, considerato che le emissioni di gas serra da attività umane sono ormai riconosciute come causa primaria del riscaldamento.

Gli enti locali possono svolgere un ruolo rilevante nella riduzione delle emissioni di gas serra, ed il Comune di Lucca ha partecipato al progetto Laika proprio per cercare soluzioni pragmatiche al problema, partendo dalla prospettiva politica ed economica che concretamente caratterizza l'ente locale.La prima fase è stata quella della predisposizione di un inventario delle emissioni prodotte.

Sulla base di questa analisi Lucca ha iniziato a progettare le proprie azioni finalizzate alla  riduzione delle emissioni, arrivando all’elaborazione di un cosiddetto  "Piano Clima".

La Giunta Comunale il novembre scorso ha approvato il Piano, che prevede, fra l’altro, alcune azioni in parte già intraprese, quali il Progetto Sinergo per la produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici,    LuccaPort per il trasporto merci in città con mezzi elettrici, il Progetto BIOMASS e l’droelettrico di Vinchiana (v. riquadri).

Sull’onda di questa impostazione l’amministrazione di Lucca ha appena approvato il  l’avvio al progetto Bike- sharing, per i quali sono stati reperiti oltre 500.000 euro di finanziamento, finalizzato alla creazione di 17 postazioni automatiche di rilascio e consegna  di biciclette nel territorio del Comune di Lucca.

I partner insieme hanno valutato e verificato la possibilità di ottenere “crediti” per la  riduzione delle emissioni. Come? La riduzione che ogni Comune ha effettivamente ottenuto è stata convertita in “crediti da CO2” da poter vendere in un mercato virtuale che il progetto ha sperimentato e simulato all’interno del gruppo di lavoro e all’esterno con alcuni trader e compratori esterni.

Si è voluti partire da un punto di vista completamente inedito, opposto a quello tradizionale:  generalmente si ritiene, ed a ragione, che ridurre le emissioni di gas serra abbia  un costo. Con il modello sperimentato la riduzione di CO2 diventa potenzialmente una risorsa, non solo in termini di benefici ovvii per la popolazione, ma anche in termini di veri e propri “crediti”, cioè di risorse economiche.

Il modello prefigura la partecipazione degli Enti locali ad  un sistema di scambio a livello nazionale per la registrazione e l’assegnazione di questi “crediti da CO2”, un sistema che abbia la capacità  di reperire risorse sul mercato e magari di essere  utilizzato anche a livello comunitario.

In questo modo tutte le iniziative, le idee, le proposte che hanno l’obiettivo di ridurre l’emissione di gas serra  costituirebbero un patrimonio di conoscenze sempre più ambìto, e, per questo, sempre più visibile nel mercato globale.

L’idea vincente del progetto è proprio questa: noi Enti locali troviamo il modo di ridurre l’emissione di CO2 e ne ricaveremo, nell’immediato, risorse economiche.

Una prospettiva allettante quanto mai, in questa situazione drammatica per le finanze locali. Un obiettivo da non lasciarsi sfuggire in alcun modo.

Valorizzare in termini economici anche a breve termine l’impegno alla risoluzione del problema,  non può che sollecitare alla produzione di  nuove ipotesi per la riduzione. Ed un maggior numero di idee, di soluzioni, di modelli non può che produrre, a cascata, effetti positivi sull’ambiente.

Lo dimostra il progetto Laika stesso, che, oltre a prefigurare un modello, ha prodotto notevoli benefici ambientali sul territorio dei 4 comuni coinvolti: complessivamente una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 3 milioni di tonnellate.

Ma si può fare di più: Lucca ha anche aderito al Patto dei Sindaci, un’iniziativa prevista dalla Commissione europea aperta a tutti i comuni d’Europa, che monitora le adesioni e l’elaborazione dei vari Piani Clima e, soprattutto, che prevede l’impegno della riduzione del 20% di CO2 entro il 2020.

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