"Pro ponte in giusto loco" sostiene la Prof.ssa Villani

02/12/2013
Attualità
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Nonosnate il Magnifico Rettore del Politecnico di Milano, prof. Giovanni Azzone, con una lettera inviata al presidente della Provincia Stefano Baccelli, abbia preso le distanze dal parere espresso sul nuovo ponte sul Serchio dall’architetto Villani, il Comitato Pro ponte in giusto loco, cita la stessa Villani e continua la sua battaglia richiedendo più chiarezza e legalità
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Di seguito il comunicato in versione integrale.


Il Comitato Pro Ponte in giusto loco, torna a divulgare presso i lucchesi, ciò che molti non dicono, per una comoda acquiescenza, in merito al nuovo ponte su Lucca.

Noi cittadini vorremmo sapere se questa nuova opera pubblica è veramente necessaria, e a quali pubbliche esigenze funzionali corrisponda. Ci stupisce come l'amministrazione provinciale, ente attuatore della nuova opera, non nutra l'esigenza di scoprire tutto ciò.

Il Comitato Pro Ponte in giusto loco ha scoperto le gravi macroscopiche irregolarità commesse dall'amministrazione provinciale in merito al nuovo ponte, e le ha segnalate più volte.

Nessun amministratore o politico eletto ha ancora avuto il garbo e la compiacenza, di esercitare l'obbligatoria funzione di pubblico ufficiale, rispondendo al dovere di approfondire la questione e di dimostrare che ciò che sosteniamo da mesi è falso e infondato.

Ricordiamo che, per legge, un pubblico ufficiale, venuto a conoscenza di una notitia criminis ha l'obbligo di denunciarla alle autorità competenti (ai sensi dell'art.331 del codice penale): in caso contrario, chi non adempia a questo dovere è perseguibile penalmente per il reato di omessa denuncia (ai sensi dell'articolo 361 del codice penale).

Nessuno ci ha ancora posto delle domande.

Tutto tace, con il beneplacito, non dichiarato, di tutte o quasi, le forze politiche in gioco. La tattica di chi amministra Lucca è quella di non rispondere, di far finta di nulla, di non comunicare, pur di andare avanti, regalando alla nostra città nuove preziose tonnellate di cemento ed asfalto: giusto per valorizzarla.

Ma noi cittadini liberi, consapevoli e responsabili, non ci fermiamo: anche noi andiamo avanti. Oggi aggiungiamo dei dati ufficiali e tecnici in più, riguardanti i famosi studi dei flussi di traffico, confezionati per la realizzazione del nuovo ponte sul Serchio.  Argomento scottante e trattato il 29 novembre 2013, in consiglio comunale, pubblicato su un blog di un movimento politico e citato più o meno integralmente dalla stampa. Noi del comitato rimaniamo basiti!

Le gravità emergenti sono impattanti. Almeno qualcuno ha il coraggio di parlarne. Leggendo il documento pubblicato in queste ore, secondo la presidentessa di un comitato tecnico del Ministero delle  Infrastrutture, nonché architetto e docente del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale del Politecnico di Milano, prof.ssa Paola Villani, la situazione legata ai “fantomatici” studi dei flussi di traffico non sarebbe così come prospettata dall'amministrazione provinciale. Infatti nella sua dettagliata ed ufficiale analisi sugli studi in questione emerge l'evidenza, nitida, che questi studi sono sia insufficienti per metodologia adottata sia riferiti a dati obsoleti o addirittura non legati né ai fini della realizzazione del nuovo ponte, né ai fini di una nuova viabilità alternativa.

Nel dettaglio: “le indagini che la Provincia di Lucca riporta nella documentazione tecnica sono state svolte nel 2006 da TAGES scrl ma con altra finalità”. Inoltre nell'analisi scottante della prof.ssa si può leggere: “Ma è corretto a questo punto porsi nuovamente la domanda se siano state svolte le indagini necessarie per la realizzazione di un nuovo Ponte e la risposta è una sola: no.”

Inoltre poiché la nuova opera pubblica deve prevedere, secondo la volontà dell'amministrazione provinciale, anche una pista ciclo-pedonale, la Villani insiste: “Non essendo stato condotto alcuno studio puntuale relativo alle componenti di traffico questa frase è alquanto singolare. Inoltre, resta da ipotizzare come e con quale modalità la passerella pedonale si ricolleghi alla rete esistente”. Inoltre è proprio il parere tecnico, ufficiale e legale dell'esponente del Ministero delle infrastrutture, a evidenziare come i famosi studi aggiornati al 2013, annunciati dall'amministrazione di palazzo Ducale, sono un virtuoso esercizio fondato sul fatto che “La Provincia non ha effettuato invece alcun rilievo”.
A conclusione dell'analisi, la prof.ssa afferma: “In estrema sintesi si può affermare come per il nuovo ponte sul Serchio non sia stata applicata la metodologia standard per ogni opera infrastrutturale/stradale”.

Quindi l'ente di palazzo Ducale non è nemmeno in possesso di studi sui flussi di traffico orientati con matrice di origine e destinazioni, sufficienti, attendibili e utili per la programmazione e realizzazione del nuovo ponte.

A questo punto viene da chiedersi: ma su quali basi legali ed amministrative si basa l'opera citata?

Lanciamo un appello accorato a tutti coloro che si sentivano rincuorati dalla presenza di una dimostrazione,  svuotata di valore dal Politecnico di Milano, che il nuovo ponte snellirà il traffico: cosa aspettate a domandarvi il perché di tutto queste evidenze , da noi sottolineate sin da maggio 2013?

Questo nuovo ponte non ha le fondamenta legali, amministrative e scientifiche necessarie e il rischio è quello di veder sprecare 20 milioni di euro, aggravando, chissà, l'elevato rischio idraulico dell'abitato di Monte San Quirico e sobbarcando la zona di San Pietro a Vico e di via dei Salicchi di ulteriore traffico.
Stop a questo progetto. Si ripristini la legalità.

Nicola Giuntini
presidente del Comitato Pro Ponte in giusto loco

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