Familiari vittime di Viareggio: "La sicurezza ormai è un optional"

La strage di Prato e l'incidente ferroviario Potenza-Foggia sotto accusa

04/12/2013
Attualità
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In occasione della strage di Prato in cui hanno perso la vita 7 cittadini di origini cinesi, e dell'incidente ferroviario sulla tratta Potenza-Foggia, i familiari delle vittime della Strage di Viareggio rilasciano una nota in cui dichiarano la propria solidarietà verso le persone coinvolte a alle rispettive famiglie.


Siamo familiari delle 32 Vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009; siamo cittadini e cittadine di Viareggio, siamo mobilitati da quella tragica notte; siamo impegnati da 53 mesi perché tutti sappiano cosa è accaduto e cosa può ancora accadere quando, come in ferrovia, manca la sicurezza per lavoratori, viaggiatori e, dopo il 29 giugno, anche per bambini, ragazze, donne e uomini che riposavano nelle proprie abitazioni.

Vogliamo, innanzitutto, esprimere la nostra solidarietà alle famiglie delle Vittime della strage operaia di Prato e ai ferrovieri che versano in gravissime condizioni per l’incidente di queste ore  avvenuto sulla tratta Potenza-Foggia.

Come dimostra ‘Prato’ e le quotidiane morti nei luoghi di lavoro, la sicurezza e la salute sono oramai diventate un optional. In ferrovia regna la politica di abbandono. Basti pensare ai 42 lavoratori morti sui binari dal 2007 ad oggi. Un vero campo di battaglia, dove ogni due mesi un lavoratore perde la vita!
Il mantenimento del personale nella stazione di Viareggio è dovuto ad una vertenza sindacale condotta un anno prima della strage. Se la stazione fosse stata disabilitata, come pretendevano i dirigenti Fs, la notte del 29 giugno due treni passeggeri (provenienti da Lucca e da Pisa) si sarebbero trovati in mezzo al fuoco con conseguenze ancora più drammatiche, impossibile immaginare. Quella notte la presenza del capostazione fece sì che i due treni fossero bloccati lungo la linea, fuori dalla tragedia.
Ed il gruppo dirigente delle ferrovie (rinviato a giudizio per la strage ferroviaria di Viareggio) ha pensato ‘bene’ di cancellare la presenza del personale in altre 152 stazioni. Così, a fine 2015, solo il 25% delle stazioni sarà presenziato da personale.

Una vera politica di abbandono della sicurezza e del servizio. Anche del servizio! Infatti, basti vedere in quali condizioni i pendolari sono costretti a viaggiare.
Logiche di mercato, competitività, produttività, profitto, fanno sì che sui binari, nelle proprie abitazioni (come Viareggio), nei luoghi di lavoro, si continui a morire di più e peggio di prima.

Lunedì 9 dicembre riprenderà il processo a Lucca. Il giudice deve decidere sulla costituzione delle parti civili. Gli avvocati degli imputati delle Fs (sigg. Moretti, Elia, Soprano, Galloni, Castaldo, Di Marco, Costa, Marzilli, Margarita, Pezzati, Di Venuta, Rossi, Testa, Favo, Fumi, Andronico, Maestrini, Farneti) pretendono l’eliminazione dal processo di enti, associazioni, sindacati e persino dei Rappresentanti per i lavoratori alla sicurezza (Rls). Per l’ammissione degli Rls c’è un motivo in più: il fatto di aver mostrato coraggio e responsabilità in una situazione, come le ferrovie, dove oggi regna un clima di paura e di terrore. Ferrovieri che rivendicano la sicurezza vengono sanzionati attraverso multe, sospensioni fino al licenziamento. Mancanza di sicurezza e del diritto di critica e di cronaca su diritti inviolabili come la salute, sono un oltraggio alla dignità ed alla vita.

All’apertura del processo, il 13 novembre scorso, c’è stato il provvedimento del giudice di estromettere le telecamere dal processo. Un fatto grave che deve essere immediatamente rimosso. La strage ferroviaria di Viareggio non può e non deve essere dimenticata, e tanto meno nascosta o cancellata.

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