Arrestato Maresciallo della Capitaneria per corruzione

Aveva creato un giro di ormeggi illegali per 1 milione e mezzo di euro

17/12/2013
Cronaca
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Nella mattinata odierna (17 dicembre), il personale del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Lucca, in collaborazione con la Compagnia CC di Viareggio ha arrestato il Maresciallo della Marina Militare Stefano L. R., 43 anni,  in servizio presso la Capitaneria di Porto di Viareggio, in esecuzione di ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lucca.

Il sottufficiale ha retto l’incarico di Nostromo del porto di Viareggio dal 2005 fino alla scorsa estate ed è accusato di corruzione, poiché nell’esercizio delle sue funzioni ed in concorso con alcuni operatori locali del settore della nautica, ha rilasciato autorizzazioni per l’attracco di imbarcazioni presso banchine del Porto di Viareggio, previo pagamento di somme di denaro.
Coloro che pagavano per ottenerle, ricevevano un trattamento privilegiato, a discapito di altri utenti che ne facevano richiesta. 

Altre licenze, inoltre venivano concesse per l’attracco in specchi acquei del porto in cui i suddetti operatori esercitavano illegalmente l’attività d’ormeggio a pagamento. In questo caso, il rilascio delle autorizzazioni presupponeva il pagamento dell’ormeggio, commisurato alla stazza dell’imbarcazione; alla riscossione provvedevano persone d’accordo col sottufficiale e a cui poi essi consegnavano la sua quota di denaro.

Il sistema era divenuto così abituale che ha consentito a ciascuno dei suddetti d’incamerare ingenti guadagni, ove lo stesso L. R., a capo del sistema, otteneva mensilmente la sua parte.
Per questo motivo sono indagati in questa fase delle indagini insieme a Stefano L. R., C.G. di Viareggio, M.G. di Camaiore, M.M. di Massarosa , D.D. di Viareggio.

Le attività investigative hanno preso il via nel corso di un’indagine che circa due anni fa la Procura Regionale della Corte dei Conti di Firenze ha delegato ai Carabinieri del Reparto Operativo di Lucca. L’indagine, dopo avere accertato un danno erariale di oltre 1.500.000 euro arrecato da alcuni amministratori e dirigenti del comune di Viareggio nella gestione di specchi acquei portuali, ha fatto emergere anche numerose situazione d’indubbio rilievo penale.

Tra queste, quella che oggi ha visto l’arresto del sottufficiale della Marina Militare.
È stata consultata numerosa documentazione amministrativa e contabile e attraverso il supporto d’indagini tecniche, perquisizioni in uffici ed abitazioni, è stato possibile ricostruire il malaffare, quindi accertare gravi elementi di responsabilità a carico del Maresciallo L. R.

Proprio il rischio d’inquinamento delle prove raccolte, riguardo alle funzioni svolte dal Maresciallo presso la Capitaneria di Porto e la possibilità che questi reiterasse il reato ha fatto scattare la misura cautelare disposta dal GIP del Tribunale di Lucca.
Le somme di denaro venivano elargite da armatori e comandanti di imbarcazioni e il Nostromo L. R. ha ricevuto in alcuni casi una vera e propria paga mensile. A volte egli stesso richiedeva direttamente agli interessati l’esborso del denaro qualora non vi avessero provveduto i suoi correi, con cui aveva stretto gli illeciti accordi.

Quest’ultimi, godendo del particolare appoggio da parte del rappresentante istituzionale, riuscivano ad ottenere pagamenti certi, addirittura superiori ai prezzi ordinariamente praticati presso le banchine regolarmente autorizzate per l’ormeggio a pagamento. Gran parte degli armatori e dei comandanti di imbarcazioni non conoscendo l’esatta destinazione urbanistica degli specchi acquei, ignari dell’esistenza di approdi turistici ad ormeggio gratuito, hanno esborsato inconsapevolmente i denari richiesti, ritenendoli dovuti, anche per il particolare affidamento che essi riponevano nel sottufficiale che era sempre presente e vigile in tali aree.

Le indagini, che si sono allargate a vari settori dell’attività portuale di Viareggio, sono tuttora in corso, mentre il sottufficiale è stato accompagnato presso la propria abitazione di Viareggio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che nei prossimi giorni procederà al suo interrogatorio.

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