Il 16 dicembre, un volante della Sottosezione Polizia Stradale di Viareggio ha individuato un'auto sospetta sull'autostrada Genova-Livorno. La FIAT UNO trasportava un italiano e due tunisini.
Gli agenti hanno seguito a distanza il veicolo per un po', fin quando, la persona seduta al posto del passeggero ha iniziato a lanciare oggetti dal finestrino, fuori dalla macchina. Accidentalmente uno di questi è finito sul parabrezza della volante. In quel momento i Poliziotti hanno realizzato: si stavano liberando di ovuli di droga.
La Volante ha intimato l'ALT al conducente all'altezza di Pisa Nord
L'uomo al volante, E. R. di 28 anni, appena sceso dalla sua auto ha dichiarato agli Agenti quanto fosse accaduto nel veicolo, dichiarandosi completamente all'oscuro dei fatti. Avrebbe, infatti, solo dato "uno strappo" ai due tunisini che avevano bisogno di un passaggio.
Rachid B. E. e Ariba L. uno di 28, l'altro di 20 anni i due a bordo con lui.
I tre sono stati perquisiti e i tunisini sono risultati in possesso di 8 grammi di eroina. Richiesto l'intervento di altre Volanti per recuperare anche gli ovuli lanciati dal finestrino.
Durante le fasi di ricerca, però, Rachid B. E. ha iniziato ad accusare violenti crampi allo stomaco, con forte tremore e vomito, anche si sangue.
Il 28enne è stato subito trasportato presso il Pronto Soccorso di Cisanello, dove ha confessato di aver ingerito un ovulo di eroina sperando di farla franca.
Il conducente, una volta interrogato, ha sostenuto nuovamente di essersi limitato a dare un passaggio ai due cittadini tunisini e di essere estraneo alla vicenda, confermando che il passeggero seduto al suo fianco, Rachid B. E., alla vista della macchina della Polizia, ha estratto dalla giacca, alcuni involucri di sostanza stupefacente cercando di disfarsene.
I due cittadini di nazionalità tunisina, in considerazione della gravità del fatto e che gli stessi erano già stati arrestati per reati sugli stupefacenti, sono stati tratti in arresto.
Le indagini, tuttora in corso, sono dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa.