Ieri, giovedì 1 agosto, la Polizia Postale di Lucca ha arrestato un giovane viareggino del '91, per pedofilia.
Le indagini sono partite alcuni mesi fa quando i genitori di cinque bambine di 11 anni, due di Viareggio e tre di Lucca, denunciavano una "amichetta" sospetta su Facebook: una certa "Sara Bini" di 11 anni che, presa confidenza con le giovanissime, chiedeva loro di spogliarsi in videochat, fare foto erotiche ed effettuare atti di autoertismo. Tutto veniva registrato.
I genitori, insospettiti dai comportamenti strani delle piccole, hanno controllato le chat di Facebook, scoprendo le scioccanti corrispondenze.
In primis, la denuncia è stata effettuata contro questa Sara Bini. Ma già, la Polizia, sospettava potesse esserci ben altro dietro. E così è stato. Il profilo è risultato essere fasullo: veniva utilizzato da un adulto per avvicinare le bambine.
Dopo i primi accertamenti, la Polizia Postale di Lucca, unitamente alla sede di Firenze, è risalita al computer e all'intestatario dell'utenza utilizzati per accedere al profilo Facebook "Sara Bini".
Ieri mattina, a Viareggio, la Polizia di Lucca ha effettuato una perquisizione nella casa individuata come abitazione della persona che si celava dietro l'identità fasulla della ragazzina. Sono stati trovati padre e figlio. L'uomo di 50 anni ed il ragazzo di 22 anni.
Grazie ad un mandato è stato possibile esaminare anche il computer, e subito sono emersi migliaia di file a sfondo pedopornografico. Dopo poche domande il ragazzo ha ceduto e si è giustificato: "erano lì per sbaglio. Stavo per cancellarli".
Gli agenti hanno trovato circa 10.000 file, tra foto e video, in cui comparivano ragazzini e bambini (anche di pochi mesi) nudi o seviziati. Imputate, finora al ragazzo le immagini delle cinque bambine lucchesi. Incerta la provenienza del resto del materiale, sicuramente reperito in rete.
Sequestrati il pc, sei hard disk, decine di DVD e alcune penne USB.
Tutto il materiale verrà visionato ed esaminato per cercare di individuare le vittime che compaiono nelle foto e nei video rinvenuti in casa del giovane.
I genitori del ragazzo sono rimasti senza parole: "non ci eravamo accorti di nulla".
La Polizia di Lucca ci tiene a rinnovare l'invito ai genitori: "Sorvegliate i figli. È un vostro dovere e un vostro diritto sapere cosa fanno, con chi chattano, conoscere il giro delle amicizie. Se i genitori delle cinque bambine non fossero intervenuti, la situazione avrebbe potuto degenerare ulteriormente. I genitori devono ficcare il naso negli affari dei propri figli. Il web può essere molto pericoloso".
Il giovane pedofilo, incensurato, si trova adesso agli arresti domiciliari, in attesa di una misura coercitiva migliore. Le accuse sono: detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico e adescamento.
Le indagini sono ancora in corso.