Emergenza abitativa in via B. Paoli: positivo il riscontro tecnico

Ora si aspetta la risposta della Regione Toscana sull’ammissibilità al finanziamento POR Asse V

La Redazione
16/01/2014
Attualità
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Ieri mattina a palazzo Orsetti si è svolta una riunione tra l’assessorato alle politiche abitative, i tecnici dell’ufficio casa e dei lavori pubblici del Comune, e la Fondazione Michelucci, consulente della Regione Toscana per  l’housing.

L’incontro è servito ad analizzare il progetto di recupero dell’edificio di via Brunero Paoli da destinare all’emergenza abitativa. Questo progetto deriva dall’adattamento di uno precedente di coabitazione che all’inizio dello scorso anno ha partecipato ad un bando regionale risultando approvato, ma non finanziato. In sostanza adesso l’amministrazione comunale lo ha riproposto all’interno del Programma Abitativo Regionale POR Asse V, prevedendo la realizzazione di sette alloggi indipendenti di differenti metrature da destinare per periodi di tempo variabili a quanti verranno esclusi dall’assegnazione delle case popolari.

Dalla riunione di ieri è emerso che il progetto è fattibile dal punto di vista tecnico e compatibile con la tempistica indicata dalla Regione Toscana per la rendicontazione, che è stata fissata al giugno del 2015.  La Regione adesso dovrà pronunciarsi sulla sua ammissibilità al finanziamento POR Asse V. Se la risposta risulterà positiva, allora potrà partire l’intervento, interamente finanziato dalla Regione (600mila euro).

L’impegno dell’amministrazione comunale è quello di recuperare l’immobile di via Brunero Paoli, destinandolo a tutti quei nuclei familiari, italiani, stranieri, e dunque anche nomadi, che siano in lista per ottenere una casa popolare. A questo proposito il prossimo 29 gennaio sarà approvata la graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che potrà peraltro contare immediatamente su 16 nuove unità abitative completate a Sant’Anna.

Per l’assegnazione sia delle case popolari, sia di quelle di emergenza destinate ad essere occupate per brevi periodi, l’amministrazione comunale utilizzerà per la prima volta un nuovo sistema, a mosaico, che prevede di posizionare le varie famiglie di nazionalità e cultura diversa in maniera che non si vengano a creare situazioni di concentrazione della stessa nazionalità e cultura nel medesimo immobile. Questo per impedire la ghettizzazione di singoli gruppi di persone e al contempo creare condizioni favorevoli a garantire un rispetto delle regole di convivenza, il tutto in un’ottica inclusiva che non prescinda in nessun modo dal rispetto reciproco.

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