Spacciatore "fai da te" riforniva amici e colleghi

Continua a dilagare la moda della "droga a chilometri 0"

Nicolò Giusti
24/01/2014
Cronaca
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7 taglierini, 3 coltelli, 1 bilancino di precisione elettronico, 3 "pestini" (strumenti utilizzati per polverizzare la marijuana), 6 porta-semi, 20 barattoli di sostanza stupefacente, materiale per il confezionamento, un misuratore di PH per l'acqua ed alcuni panetti di hashish. 

È quanto hanno rinvenuto i Carabinieri di Capannori, coadiuvati dai militari della Stazione di Gramolazzo, in casa di C. T. un operaio di 30 anni, impiegato presso un'azienda del porcarese.

Le indagini sono iniziate alcuni mesi fa, quando i Carabinieri sono stati attirati dalla presenza di questo ragazzo a causa dei suoi movimenti, che spesso e volentieri gironzolava nel centro di Capannori con fare sospetto
Il giovane era già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti. 

Nella giornata di ieri, giovedì 24 gennaio, una pattuglia che stava transitando in via Romana, nel tratto compreso tra l'incrocio con Via Carlo Piaggia e l'intersezione con la Strada Provinciale Romana (dietro la Chiesa di Capannori), ha notato presso un distributore dismesso, il 30enne in compagnia di un altro ragazzo, seminascosti dietro le pompe di benzina.

I militari hanno deciso di effettuare un rapido controllo dal quale è emerso che i due, in pausa pranzo, si erano incontrati lì per una "fumatina" prima di rientrare a lavoro in una azienda limitrofa.
Visto l'esito positivo della rapida perquisizione, i Carabinieri hanno effettuato un sopralluogo anche presso l'abitazione del giovane, sita a Gramolazzo.

Lì, i militari della stazione locale e di Capannori, hanno rinvenuto una discreta quantità di sostanza stupefacente, per un totale di circa 7 etti: 650 grammi di marijuana e 50 grammi di hashish.
Il 30enne era solito coltivarsi da solo le piante e vendere i "frutti" a colleghi dell'azienda e ad amici. 
Inoltre, si faceva inviare i semi dalla Spagna, presso un'abitazione dove probabilmente risiede una sua amica.



Una vera e propria coltivazione "fai da te": comperava i semi, accudiva le piante, le potava, le essiccava, confezionava la sostanza stupefacente e poi la consumava o la vendeva ad amici. Una sorta di "droga a chilometri zero".

 

C. T. ha patteggiato per 1 anno e 2 mesi di reclusione e dovrà pagare un'ammenda di 2.000 euro.

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