"Ecco le conseguenze sul reticolo idraulico della piccola variante, fatta pochi mesi fa, per scalo merci, vicino all'ingresso dell'autostrada. Ancora una volta le vie dell''acqua sono state chiuse a causa delle vie dell'uomo" è quanto scrive Ismaele Ridolfi via facebook a seguito degli allagamenti avvenuti in località Frizzone, Capannori.
A queste condizioni, Ridolfi non ci sta, ed esprime il suo giudizio anche sugli Assi Viari: "Prima vengono le vie naturali dell'acqua". Inizia così la procedura di valutazione di impatto ambientale dell'opera: "O si avvia un processo di rinaturalizzazione, o il consorzio darà parere negativo".
“Gli eventi alluvionali dei giorni scorsi, che hanno interessato proprio le aree dove dovrebbe vedere la luce la nuova infrastruttura (in particolare i paesi di Lammari, Segromigno Piano, Marlia e San Cassiano a Vico), confermano la necessità di valutare attentamente e approfonditamente, prima di dare qualsiasi via libera, gli impatti che la realizzazione del sistema tangenziale di Lucca creerebbero sull’assetto del nostro reticolo idraulico. Come tutti abbiamo potuto riscontrare anche nelle ultime settimane, l’emergenza ha assunto un livello tale che ormai è del tutto insufficiente pensare che le nuove strade debbano essere costruite ad invarianza idraulica perché questo,nella situazione attuale significherebbe - per queste zone - continuare ad andare sott’acqua, come già accade ora. Penso semmai che un così importante investimento sul territorio, come quello che si profila coi cantieri del sistema tangenziale, debba farsi carico prioritariamente di andare a risolvere, una volta per tutte, le criticità idrauliche che caratterizzano numerose zone della cintura lucchese. Occorre una vera e propria rivoluzione copernicana delle priorità, per evitare nuove emergenze ambientali, avviando un piano di ri-naturalizzazione, che inverta i processi di urbanizzazione degli ultimi decenni. Le grandi risorse previste per i nuovi assi viari devono essere impiegate, prioritariamente, proprio alle necessità dei nostri corsi d’acqua, ai quali dobbiamo tornare a garantire gli spazi che essi non hanno mai smesso di riprendersi naturalmente ad ogni alluvione. Questa è l’unico mezzo che abbiamo per scongiurare altri eventi alluvionali”.
Il commissario del Consorzio di Bonifica Auser-Bientina, Ismaele Ridolfi, interviene sulla realizzazione del nuovo sistema tangenziale lucchese. Lo fa in occasione della Conferenza dei servizi prevista nell’ambito della procedura di valutazione d’impatto ambientale che stamani, venerdì 7 febbraio, vede riuniti a Palazzo Ducale numerosi Enti (oltre alla Provincia, anche – tra gli altri- i Comuni di Lucca, Capannori, Altopascio e Porcari; i Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente, dei Beni Culturali; le Soprintendenze; la Regione; le Autorità di Bacini; i Consorzi; l’Arpat e l’Anas), chiamati ad esprimersi sul progetto della viabilità est di Lucca comprendente i collegamenti tra Ponte a Moriano e i caselli dell’A11 Frizzone e Lucca est.
“Non è certo di mia competenza, in quanto rappresentante del Consorzio di Bonifica Auser-Bientina, esprimermi in valutazioni circa la necessità dell’opera – spiega il commissario Ridolfi – Il nostro compito è quello di contribuire affinché vengano portate a termine tutte le necessarie valutazioni sul rischio idraulico connesso. Con una nota ufficiale inviata al Ministero delle Infrastrutture nello scorso settembre, il nostro Ente ha già chiarito come il nostro parere alle nuove strade sia subordinato alla produzione e all’esame di un approfondimento dello studio idraulico ed idrogeologico sul reticolo principale e sul reticolo minore. Torno quindi a ribadire che le ripetute calamità e i continui eventi alluvionali (l’ultimo solo pochi giorni fa) dimostrano che occorre una vera e propria rivoluzione nel modo in cui intendiamo approcciarci alle scelte strategiche per il nostro territorio, prevedendo una vera e diffusa opera di rinaturalizzazione e di de-urbanizzazione. Ciò diventa ancora più vero di fronte ad un’opera “colossale”, come sarebbe la realizzazione del sistema tangenziale. Assumere davvero la consapevolezza che il clima sta cambiando ed agire di conseguenza significa ribaltare la scala delle priorità, soprattutto nella realizzazione delle opere che hanno grande impatto sul territorio. Prima occorre rifare “le vie naturali d’acqua” e solo dopo le altre vie, se necessarie. Se così non sarà, il Consorzio di Bonifica Auser-Bientina esprimerà il suo parere contrario sugli assi viari in tutte le sedi competenti”.
Il parere inviato alla Provincia: “Servono ulteriori studi idraulici e l’abbattimento dell’immissione di sostanze inquinanti nel reticolo idraulico”.
“Il parere del Consorzio di Bonifica Auser-Bientina sul sistema tangenziale di Lucca è subordinato alla produzione e all’esame di un approfondimento dello studio idraulico ed idrogeologico sul reticolo principale e sul reticolo minore”. Così l’Ufficio tecnico del Consorzio, nel parere inviato alla Provincia di Lucca nei giorni scorsi, prima della Conferenza dei servizi prevista nell’ambito della procedura di valutazione d’impatto ambientale che si è svolta a Palazzo Ducale e che ha visto confrontarsi numerosi Enti (oltre alla Provincia, anche – tra gli altri- i Comuni di Lucca, Capannori, Altopascio e Porcari; i Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente, dei Beni Culturali; le Soprintendenze; la Regione; le Autorità di Bacini; i Consorzi; l’Arpat e l’Anas).
“In particolare – prosegue il parere – lo studio deve quantificare portate e volumi d’acqua complessivi di progetto relativamente a tutti i corsi d’acqua, di qualunque natura, ricettori degli scarichi provenienti dalle canalette di raccolta ad uso del tracciato stradale e a tutte le canalizzazioni comunque interessate da interferenze coi tracciati stradali ed opere accessorie; indicare le soluzioni progettuali che saranno adottate, al fine di garantire la sicurezza idraulica ed idrogeologica nei territori influenzati dalla realizzazione; quantificare e individuare le risorse economiche necessarie alla realizzazione delle opere finalizzate alla messa in sicurezza idraulica”.
“Si sottolinea l’importanza legata agli aspetti manutentivi delle opere che saranno realizzate, con particolare riferimento alle intersezioni col reticolo idraulico presente sul territorio – sottolinea il parere – Si raccomanda pertanto di prestare massima attenzione nell’adottare accorgimenti tecnici, tali da: semplificare quanto più possibile la manutenzione delle nuove strutture e di quelle esistenti interferenti; abbattere l’immissione di sostanze inquinanti nel reticolo idraulico. A tal fine, il Consorzio è disponibile ad offrire il proprio contributo, in termini di supporto all’acquisizione del quadro conoscitivo necessario”.
Le opere necessarie per la sicurezza idraulica dell’area dove sorgerebbe l’asse nord-sud: necessarie sette aree naturali d’espansione, l’adeguamento di una presente e almeno 30milioni di euro.
Il Consorzio di Bonifica Auser-Bientina ha già effettuato una stima di massima – che deve naturalmente essere confrontata con gli altri Enti preposti, e che dovrà comunque essere rivista anche alla luce dei nuovi studi idraulici formalmente richiesti col parere inviato alla Provincia - delle risorse necessarie per la messa in sicurezza dell’area dove sorgerebbe il solo “asse nord-sud”, ovvero uno delle ramificazioni del più complesso sistema tangenziale lucchese. Il quadro prevede l’intervento su sei corsi d’acqua dove, oltre alla sistemazione dei rii, occorre realizzare complessivamente sette nuove aree naturali d’espansione ed adeguare quella già presente in località “Ponte alla Posta”, per un totale di 43 milioni di euro. I rii interessati sono il Rio Caprio (in programma una serie di opere, tra cui l’adeguamento della cassa a Ponte alla Posta), il Rio Ampollora (nuova cassa prevista) il Rio Casale (nuova cassa), il Rio Sana (nuova cassa), il Rio Castruccio (tre nuove aree d’espansione) e il Rio Ramo (nuova cassa) e tutto il sistema delle canalette di irrigazione.