Alloggi di emergenza in Centro Storico: il dettaglio del progetto di Via Brunero

21/02/2014
Attualità
Condividi su:

La proposta progettuale per la realizzazione di sette alloggi dedicati all’emergenza abitativa nell’edificio di proprietà del Comune di via Brunero Paoli è stata presentata all’interno della commissione sociale. La disamina dell’intervento in commissione segue di alcuni giorni la presentazione ufficiale che la giunta ha fatto in Regione, inviando la scheda relativa all’intervento pilota sul Fondo FESR 2007-2013 dal titolo “Alloggi di emergenza in centro storico: una risposta alla marginalità”.

Nella sostanza il progetto del Comune, per il quale si chiede un finanziamento alla Regione Toscana di 700.000 euro (290.000 euro è il valore dell’immobile ed equivale al cofinanziamento del Comune), prevede la realizzazione di 7 alloggi, fra cui un monolocale, che possano accogliere altrettanti nuclei familiari di diverse dimensioni, da quattro persone, a coppie, a nuclei mono-genitoriali, a singoli cittadini in coabitazione.

“Gli alloggi – si legge nella relazione – saranno usati per un’accoglienza transitoria che vedrà l’implementazione di percorsi di accompagnamento sperimentali e propedeutici all’assegnazione definitiva”.

L’amministrazione comunale, come già annunciato, per l’assegnazione di questi alloggi, e più in generale per l’attribuzione delle case di edilizia residenziale pubblica, intende utilizzare un nuovo sistema, a mosaico, che prevede di posizionare le varie famiglie in maniera che non si vengano a creare situazioni di concentrazione della stessa nazionalità e cultura nel medesimo immobile.
L’intento dell’amministrazione comunale – afferma l’assessore alle politiche abitative Antonio Sichi – è quello di impedire la ghettizzazione di singoli gruppi di persone e al contempo creare condizioni favorevoli a garantire un rispetto delle regole di convivenza, in un’ottica inclusiva che in nessun modo deve però prescindere dal rispetto reciproco”.

E proprio nell’ottica di garantire il rispetto delle regole e di favorire il percorso di accompagnamento sociale, l’amministrazione comunale nello stesso progetto prevede di utilizzare la limitrofa Casa della Pace -che già viene usata dalle associazioni di volontariato e dalle comunità di immigrati che operano nel settore della cooperazione internazionale- come sede in cui operatori qualificati saranno chiamati da una parte a monitorare il rispetto delle regole condominiali e dall’altra potranno fronteggiare singoli casi di vulnerabilità, con particolare attenzione alle famiglie con bambini minorenni e alle categorie svantaggiate.

Ora la giunta regionale dovrà pronunciarsi definitivamente sulla ammissibilità del progetto al finanziamento sul Fondo FESR 2007-2013. Se ci sarà il via libera da parte della Regione, si prevede l’apertura del cantiere la prossima estate e la fine dei lavori per il giugno del 2015.
“L’amministrazione comunale – aggiunge l’assessore Sichi – ha scelto di percorrere questa strada nell’intento di recuperare a nuova vita un edificio oggi fatiscente, attraverso un intervento che per il Comune non comporterà alcun impegno finanziario aggiuntivo e che ci permetterà di ampliare le nostre risposte ai cittadini che si trovano in difficoltà. Attendiamo adesso la risposta della Regione Toscana e se questa sarà positiva, come ci auguriamo, andremo ad incontrare i cittadini del quartiere. E’ nostra intenzione infatti spiegare nel dettaglio tutti gli aspetti e le implicazioni della scelta dell’amministrazione, una volta che ci siano gli elementi concreti per farlo. Quella sarà anche la sede per raccogliere segnalazioni e osservazioni che vadano nella direzione di migliorare ulteriormente il progetto di inclusione, in un’ottica che guardi al bene comune”.

In allegato la scheda del progetto inoltrato alla Regione.

Leggi altre notizie su LuccaCittà.net
Condividi su: