Se ne sente parlare da anni, ma sono ancora poche decine gli esemplari effettivamente utilizzati su territorio nazionale.
Ieri, per la prima volta a Lucca, sotto richiesta del suo avvocato difensore, un giovane detenuto al carcere di Sollicciano è stato dotato del braccialetto elettronico e costretto agli arresti domiciliari nella propria abitazione.
Inespugnabile e praticamente impossibile da manomettere, il braccialetto, è collegato ad un router in grado di monitorare ogni spostamento.
Posizionato alla caviglia del detenuto il dispositivo ha dunque la funzione di segnalarne i movimenti e far scattare l'allarme qualora questi si allontani dal perimetro delineato.