San Luca, Maria Pia Bertolucci: "Un pasticcio da cui dobbiamo uscire insieme"

"Quando sarò sindaco chiederò il supporto di tutti per risolvere questo caos, creato a discapito di tanti"

06/04/2014
Comunicati Stampa
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Da tempo manifesto la mia preoccupazione per il nuovo ospedale: come tanti cittadini sono stata contraria ad un monoblocco che conta appena 2,5 posti letti ogni 1.000 abitanti (anziché 3,7 come prevede la media nazionale) e anche alla sua localizzazione in una zona dove l'acqua affiora continuamente dal sottosuolo e dove una viabilità irrisolta andrà prevedibilmente in corto circuito. Lo stop prepotente del presidente Rossi all'inaugurazione appare veramente colpevole e arrogante, nei confronti di cittadini e amministratori. A questo punto, però, credo si debba tutti silenziare i nostri animi e provare a pensare a come uscire da questo grande pasticcio.

Ormai l’ospedale c’è.
Ormai l’accordo con i privati e, purtroppo.
Ormai non si può fare più nulla, se non dire che sulla Sanità non si deve scherzare e provare a impegnarsi per realizzare tutto quello che manca.
Per cominciare: sono stati ridotti i posti letto, l’ospedale è solo per acuti, allora domando: dove vanno i pazienti dimessi, in osservazione, in convalescenza, prima di rientrare a casa? Quando la famiglia lavora, quando l'anziano è solo, quando la casa – pensata e costruita negli ultimi anni piccola e con spazi angusti – non è in grado di ospitare un paziente? Da nessuna parte.

Si parla di ospedali di Comunità, ma dove sono gli oltre gli 8 posti che dovevano nascere a Marlia? Gli altri di Altopascio? Che ne è delle Case della Salute? Nella nostra ASL, grazie alla strenua contrarietà delle forze del Centro-destra, per fortuna non sono state realizzate le Società della Salute: che oggi risultano fallimentari e in smantellamento, ovunque, con saldi economici negativi che dovremo essere ripianati a spese di noi cittadini. Ma le Case della Salute si fanno? Chi o cosa si aspetta?

E’ necessario costruire un’assistenza sanitaria adeguata alle esigenze di una popolazione che invecchia, con malattie forse anche legate anche ad industrializzazione e inquinamento; popolazione che ha diritto di essere assistita sanitariamente e socialmente in modo più adeguato. Così dovrebbe essere in un paese e in una comunità civile.

Come si può dire che la persona è al centro delle scelte della politica regionale, se questi sono i risultati?
Era necessario che il sindaco di Capannori, presidente della Conferenza dei Sindaci, si facesse promotore di proposte concrete su logistica e sulla presenza di posti letto sul territorio.
Da sindaco io lo farò con determinazione e chiederò il supporto di tutti per uscire da questo caos, creato a discapito di tanti, soprattutto di chi non può pagarsi prestazioni sanitarie private. Perché la salute è una cosa molto più seria di tante altre da cui gli amministratori spesso si fanno distrarre, anche se il sindaco Del Ghingaro, sembra non esserne stato pienamente consapevole

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