“Respingiamo con forza l’accusa che ci viene rivolta da Liano Picchi di non esserci impegnati per risolvere l’annoso problema della subsidenza, come ben sanno i sindaci di Capannori e Porcari. E’ una situazione che abbiamo invece ben presente e per la quale abbiamo tra l’altro reperito le risorse finanziarie necessarie nonostante le difficoltà imposte dall’attuale momento critico- Quanto al progetto dell’AIT, la Regione non ne è al momento a conoscenza. Non appena ci sarà presentato, lo valuteremo e sarà oggetto di un ampio confronto con i Comuni e i soggetti interessati. Ma è evidente che mai potrà essere approvato un progetto che rechi danno al territorio. Nessun retropensiero da parte nostra, dunque. Anche in questo caso, per rimanere in tema, Picchi ha fatto un buco nell’acqua”.
L’assessore regionale all’ambiente e all’energia replica così al coordinatore del “Comitato contro la subsidenza” Liano Picchi.
L’intervento regionale per far fronte alla subsidenza nella piana lucchese finora si è focalizzato su tre azioni contenute nell’Accordo di Programma sul distretto cartario firmato nel 2006:
1 – Il ripristino della funzionalità idraulica e la manutenzione straordinaria del canale Nuovo che deriva acqua dal Serchio e alimenta le aziende e il territorio a monte di Lucca. Un intervento che è costato 1 milione e 200 mila euro ed è stato terminato.
2 – Il trasferimento della risorsa idrica superficiale dal Condotto pubblico alla località Casa del lupo attraverso l’acquedotto. In pratica una derivazione del Serchio che destinerà l’acqua del fiume in modo sicuro all’uso idropotabile per tutta la piana di Bientina e di Altopascio in sostituzione di quella prelevata dal campo pozzi del Pollino. Un intervento per il quale la Regione ha reperito 5 milioni di euro ai quali poi si è aggiunto un impegno di 430 mila euro del Ministero. A settembre sarà approvato il progetto esecutivo e le procedure di gara potranno svolgersi entro dicembre.
3 – La ristrutturazione e l’adeguamento del’impianto di depurazione di Casa del Lupo, ovvero un impianto per il riutilizzo delle acque reflue in sostituzione delle acque di falda così da consentire la totale eliminazione delle acque di falda. Questo intervento che si realizzerà con i fondi del Ministero dell’Ambiente (10 milioni di euro) è sospeso in attesa che l’Avvocatura di Stato si pronunci sul parere richiesto dal Ministero stesso riguardo all’assoggettamento dei contributi pubblici alla disciplina degli aiuti di Stato, problema sollevato dall’Associazione Industriali di Lucca, come è stato ben spiegato nell’ultimo Collegio di Vigilanza tenutosi nello scorso aprile e previsto dall’accordo di programma.
“Purtroppo ad oggi – conclude Bramerini -, nonostante i nostri ripetuti solleciti anche al Ministero dell’Ambiente, non abbiamo ancora ricevuto risposte, ed è per questo motivo che il Collegio non è sato ancora riconvocato dalla Regione. Ma le motivazioni, è chiaro, non dipendono affatto dalla Regione Toscana”.