Il Giglio resta senza torre scenica

"Intervento migliorativo ma non essenziale per il rilancio del teatro"

18/11/2014
Attualità
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Con delibera n. 247 di ieri (17 novembre) la giunta, come già accaduto lo scorso maggio per il cantiere denominato “Nuovo anfiteatro” di piazzale Verdi, ha ravvisato motivi di interesse pubblico nonché legati a carenze e criticità emerse in fase di validazione progettuale, per non approvare il progetto esecutivo relativo ai lavori del teatro del Giglio, contenuto nel Piuss.

Ricordiamo che il progetto definitivo denominato “Teatro del Giglio” e approvato più di 4 anni fa dalla giunta Favilla con delibera 76 del 2010, aveva come obiettivo quello di rendere la struttura più funzionale e tecnicamente adeguata agli standard operativi con la sopraelevazione del tetto del palcoscenico in modo da elevare a sua volta la ‘graticcia’ alloggiata in cima alla torre scenica, e con la ristrutturazione della buca-orchestra in modo da portarla a contenere fino ad un massimo di 70 elementi.

Nel corso di questi anni tuttavia, non solo è stata riscontrata una carenza della ditta appaltatrice a fornire tutta una serie di documenti ed elaborati necessari a completare il progetto esecutivo secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ma la giunta, anche sulla base di una serie di sollecitazioni provenienti dagli addetti ai lavori del settore, ha avviato all’inizio di quest’anno una riponderazione di tutto l’intervento previsto al Giglio.
Gli approfondimenti sono avvenuti sia dal punto di vista tecnico con il supporto degli uffici, sia sull’opportunità dell’intervento, sia per la compatibilità della tempistica dei lavori in relazione alle esigenze di programmazione delle stagioni teatrali e a questo scopo è stato creato un gruppo di lavoro misto tra dirigenti comunali e dell’azienda teatrale. In sostanza da parte dell’azienda si è messo in evidenza a più riprese ed in maniera sempre più precisa che l’intervento alla torre scenica “per quanto astrattamente migliorativo (…) non appare in questa fase essenziale per il rilancio del teatro”, mentre “appaiono ancora più forti le riserve a suo tempo espresse per i possibili danni diretti e indiretti (… ) che potrebbero ora scaturire dalla chiusura del teatro (…)”.

La giunta dunque, al termine di questo processo di riponderazione “ravvisa ragioni di interesse pubblico – come si legge in delibera –  in termini di comparazione fra costi e benefici, per non procedere oltre con l’intervento e, quindi, per non approvare il progetto esecutivo presentato dall’appaltatore; progetto che, comunque, non sarebbe approvabile per tutte le carenze e criticità tecniche (…) rappresentate”.

Con la delibera di ieri dunque, oltre a non approvare il progetto esecutivo, la giunta ravvisa motivi anche per esercitare la facoltà di recesso dal contratto d’appalto in questione e dà mandato al Responsabile unico del procedimento di comunicare all’impresa la sussistenza dei motivi che impediscono l’approvazione del progetto esecutivo presentato dalla stessa.

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