Stalking: denunciata 40enne che si era infatuata di un commerciante

27/11/2014
Cronaca
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La Polizia di Stato di Lucca ha denunciato una donna per il reato di “stalking”.

Il reato in questione si configura dopo una serie reiterata di minacce e/o molestie, tali però che inducano nella vittima: 1) grave e perdurante stato di ansia o di paura; oppure 2) fondato timore per la propria incolumità e per quella degli stretti congiunti; 3) cambiamento delle abitudini di vita.

Si tratta di un reato presente anche in altri ordinamenti, seppure con modalità a volte diverse da quelle contemplate dal nostro: per esempio, in Germania il reato si configura solo se la serie reiterata di molestie e minacce importa come conseguenza il cambiamento delle abitudini di vita.
E’ reato inizialmente nato per tutelare le donne - separate o in fase di rottura - dalle angherie degli uomini che non accettava la fine della relazione; seppure in numero statisticamente di molto inferiore, lo stalking è commesso anche da donne contro uomini.

La riforma ha anche introdotto la misura di prevenzione dell’ammonimento da parte del Questore: il responsabile viene semplicemente ammonito   ad astenersi dal molestare la vittima; se però viola anche una sola volta l’ ammonimento, viene denunciato e addirittura, in flagranza di reato, obbligatoriamente arrestato. La riforma ha previsto infine una misura cautelare: il divieto, con provvedimento del giudice, di avvicinamento alla parte offesa e di allontanamento dalla casa familiare a carico dello stalker.

Una 40enne, che vive da sola e soffre evidentemente di problemi relazionali, ha da tempo preso di mira un 51enne, sposato con figli, che gestisce un esercizio commerciale nella piana di Lucca.

La donna, cliente periodica, inizialmente si mostrava gentile ed adeguata, entrando in amicizia con l’uomo.
I due erano anche soliti fare due chiacchiere sul luogo di lavoro.
Col tempo però, questa amicizia si è trasformata in vera e propria ossessione.

La donna ha iniziato a tempestare l'uomo di incursioni improvvise e plateali che spaventano i clienti, alternate a ripetute telefonate e messaggi dai toni opposti: a volte accomodanti, altre minacciosi.

L’uomo disperato ha chiesto presso gli Agenti della Questura che la sua persecutrice venisse ammonita, non volendo denunciarla.

Alla fine della veloce istruttoria il Questore ha provveduto a tale ammonimento, invitandola a cessare le molestie. Invito a cui la donna sembra inizialmente aderire, salvo dopo qualche settimana ripresentarsi dall’uomo con rinnovati comportamenti molesti.

La Squadra Mobile, dopo aver raccolto gli elementi probatori necessari, ha denunciato la donna che ora rischia, oltre al processo, sia un divieto di avvicinamento che l’arresto in flagranza.

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