Capannori rivoluziona le mense scolastiche, i genitori protestano

07/12/2014
Attualità
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Per il Comune di Capannori la cura degli studenti e delle scuole del territorio passa anche dalle mense, e poco importa se una scuola è stata chiusa ed ora gli alunni di due istituti si trovano a convivere in una sola scuola, con tutti i problemi che ne conseguono.

La "rivoluzione a chilometri zero" delle mense scolastiche entrerà in vigore a gennaio 2015 e vedrà, tra le altre cose, l'introduzione di prodotti di filiera corta per quanto riguarda verdura e frutta, mentre alcune pietanze saranno precotte, confezionate e successivamente distribuite nelle scuole (QUi l'articolo) .

Già nella giornata di ieri (6 dicembre) è apparso sulla nostra pagina Facebook un commento risentito di un papà che si è sentito escluso da questa decisione presa dal Comune, a suo dire, senza rendere partecipi a pieno i genitori: "Ma siete proprio sicuri che i genitori siano così contenti della nuova organizzazione della refezione scolastica?
Non avete visto e sentito come si sono incavolati alle riunioni svolte in ogni Istituto Comprensivo in cui venivano spiegate le nuove modalità operative dal gennaio?
Avete deciso che i contorni saranno fatti dalla cuoca all'interno della scuola d'infanzia proprio perché i genitori si sono incavolati alla grande!
Quelli del Comune non hanno detto che la mela e la pera (alle 9.30) sparirà per far risparmiare tempo alla cuoca e quindi soldi ! Vero? perché certe cose non vengono dette?"


Nella tarda serata è poi arrivato un comunicato i cui firmatari sono proprio i genitori del C.P.M.C. Comitato Problema Mensa Capannori, nato spontaneamente e che decide di farsi sentire, all'indomani dell'ennesimo comunicato stampa da parte del Comune sulla nuova organizzazione del servizio delle mense scolastiche.

Grande delusione per questa nuova organizzazione che entrerà in funzione da gennaio 2015. Delusi perché non sono stati informati a priori di questi cambiamenti che avrebbero interessato i propri figli. Delusi perché da un Comune ispirato alla politica della partecipazione, nel rendere pubblica questo cambiamento, ha fatto un torto prima di tutto a se stesso e poi ai propri cittadini.

L'atto di mangiare è un atto che implica fiducia.
La mensa dei bambini è un luogo molto delicato, un luogo dove si stabiliscono patti di fiducia: "il mio bimbo lo affido alle tue cure", alla cura più vicaria della genitorialità che è quella del nutrimento. La cucina è il luogo caldo dove si trasformano le cose e così deve rimanere e non un simulacro animato da comparse o figuranti (cuochi per 4 ore). "Ti lascio il mio bimbo perché tu lo nutra al posto mio" , con lo stesso amore e la stessa cura.
Ma, in una prospettiva ancora più ideale, vorrei di più che una semplice sostituzione di persona (al posto mio), ma una immedesimazione. E quando si parla di figli, il processo di immedesimazione non è così irrealizzabile. “Accetto il tuo cibo, ti lascio il mio bambino e tutta la mia fiducia”. La prima salute, che è concetto diverso da certo salutismo post televisivo, deriva dal fiducioso atto di affidamento che un genitore compie nel lasciare il proprio bimbo alle cure dell'istituto, inteso non come unità amministrativa, ma come insieme di persone, di sentimenti che la animano. Seguire la filiera di un cibo (cercando di far prevalere al come è fatto, il dove è fatto), diventa stupido esercizio poliziesco che non aggiunge niente in chiarezza biologica, ma serve solo ad attenuare le nostre ansie. E a proposito di ansia il Comune con questa sua spettacolare iniziativa ce la fa venire a tutti. Se la nuova organizzazione delle mense fosse stato il migliore dei mondi possibili, sarebbe stato utilizzato come ottimo argomento nella recente campagna elettorale.

Tutto invece ci viene presentato come il risultato di un processo di razionalizzazione. La razionalizzazione spesso pregiudica la qualità del servizio, perseguendo soltanto lo scopo di un abbassamento dei costi da una parte e la massimizzazione dei profitti dall'altra. In sintesi: il Comune spende meno, l'azienda multinazionale vincitrice dell'appalto guadagna di più e a rimetterci la salute sono i nostri bambini.
Per estendere la valutazione di questo cambiamento, prendiamo in considerazione anche gli aspetti economici: recenti investimenti per la ristrutturazione di cucine che verranno sotto impiegate, interruzione del rapporto di fornitura con le realtà produttive locali, nessuna garanzia della freschezza e della disponibilità di prodotti locali da parte della azienda che si riserva il diritto di non rispettare questa promessa in caso di indisponibilità del prodotto (secondo capitolato).


Tuttavia il Comune sostiene, nel comunicato stampa rilasciato, di voler valorizzare la filiera corta, ma il Comitato dei genitori preoccupati per i propri figli è convito che la razionalizzazione dei costi non permetta l'utilizzo dei prodotti locali.

La filiera corta ha un costo organizzativo e di prodotti più alto, quindi analizzando la razionalizzazione di tutto il processo che il comune sta compiendo riteniamo non ci sarà. Riteniamo sia una promessa che non verrà mantenuta.
Nel Comunicato Stampa pubblicato sul sito del comune e sui quotidiani locali, viene descritto un miglioramento in termini di qualità, ma dove sta il miglioramento nel portare un servizio attuale di cucina espressa al 100% passando ad un servizio di cucina precotta e confezionata? (alcuni piatti saranno ‘veicolati’, quindi cotti al centro di cottura comunale e poi consegnati alle scuole, ndr) Inoltre non esisterà più la filiera corta con conseguente perdita dell’indotto locale e divenendo il servizio veicolato, si perderà il beneficio del km zero.


I genitori presenti nei tre incontri che l’amministrazione ha tenuto nel mese di novembre, sono delusi dalla mancata partecipazione alla formulazione dei cambiamenti portati avanti solo dal Comune e dall’Azienda appaltatrice. Siamo stati informati a metà novembre per una iniziativa che andrà in corso a gennaio, scoprendo di recente che l'azienda è già nelle nostre scuole da settembre a nostra insaputa.

Vogliamo risposte e chiarimenti ad un cambiamento preconfezionato.

 

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