Scintille tra Del Ghingaro e Baccelli: botta e risposta via Facebook

30/12/2014
Politica
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Lo scorso 28 dicembre l'ex sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro è ricorso, come suo solito, a Facebook per esprimere il proprio parere circa il tema delle province.
Lasciato il suo incarico dopo il secondo mandato, l'ex primo cittadino non ha mai smesso di occuparsi di politica e attualità con post pungenti e provocatori. Un'abile modo per "non uscire dal giro" e riuscire a ritagliarsi ancora qualche colonna, riga o articoletto sui quotidiani locali, in vista della corsa alle Regionali per le quali non ha ancora però sciolto la riserva anche se di fatto candidato dal PD di Capannori.
La nota in questione, stando a quanto dichiarato da Del Ghingaro stesso, si sarebbe resa necessaria perché "da più parti mi sollecitano un intervento sul tema province" e si rivolge direttamente anche a Baccelli, virtuale contendente per un ruolo nel consiglio regionale.

"Tutti sanno come la penso sulle province - spiega - ne ho scritto e parlato a lungo: favorevole all'abolizione o ad eventuali accorpamenti, con tutele normative certe per i dipendenti e ripartizione corretta delle deleghe tra regioni e comuni. 
E per voler essere più chiari ancora non si può pensare di fare una cosa buona per me (l'abolizione delle province) e farla diventare ingiusta solo per alcuni. In più sempre, per rimanere in tema marinaro
- prosegue l'ex sindaco, oggi libero professionista, riferendosi al presidente della Provincia Stefano Baccelli - mi sembra davvero scorretto, ingeneroso e sgradevole che il capitano abbandoni la nave per primo quando c'è la tempesta, rifugiandosi sulla prima scialuppa disponibile. Il capitano vero aspetta che l'ultimo dei passeggeri sia in salvo, prima di farlo a sua volta. Il capitano difende i suoi uomini, non li abbandona a se stessi.
Quindi sono dalla parte dei sindacati, che chiedono garanzie certe per chi lavora e dalla parte di chi lavora, che chiede concretezza e non parole".


Baccelli non ci sta. E a distanza di due giorni risponde prontamente per le rime a Del Ghingaro: "L'ex sindaco è affetto da paranoia e solitudine auto indotta".
Di seguito l'intervento condiviso via Facebook.

"La Exitudine è una forma patetica e paranoica di solitudine auto indotta. Contagia coloro che erano abituati ad avere tanta gente intorno in virtù del ruolo: lavorativo, professionale, politico che ricoprivano e solo per questo si ritenevano più bravi, più intelligenti, in alcuni casi persino più belli e seducenti degli altri.
Insomma confondevano loro stessi, le loro peraltro discutibili qualità personali, umane e morali, con gli effetti del ruolo ricoperto.

Questa già pericolosissima forma di megalomania (particolarmente virulenta in alcuni esponenti della classe politica) comporta, una volta perso il ruolo per ventura ricoperto, una sua variante, la Exitudine appunto, che manifesta i suoi patetici, paranoici ed egocentrici effetti con l'inevitabile dissociazione tra ruolo ed identità personale. Così colui che ne è affetto capisce (nei casi meno gravi) che quello stuolo di persone che aveva intorno non erano il frutto di speciali caratteristiche soggettive ma, appunto, l'effetto del più o meno importante ruolo che ricopriva.

Nei casi più gravi che, allo stato attuale della scienza medica nonché della filosofia politica sono inevitabilmente diagnosticati come inguaribili, il soggetto non capisce ed elabora un'ossessiva ed autodistruttiva teoria del complotto che finisce per avvitarlo, assieme ai pochissimi che, nella nostalgica ed interessata speranza di rivivere i momenti di gloria passata gli rimangono vicini, nel gorgo della più completa ed auto compiacente solitudine con gli effetti parossistici di veri e propri episodi di allucinazione che si manifestano nel continuare a vedere intorno a sé persone, consensi, amici, che in realtà non esistono più e, nel senso anzidetto - di affetti e stima disinteressata - non sono, in effetti, mai esistiti".



 

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