Ieri pomeriggio (2 marzo) è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Gaudi M., emessa da parte del G.I.P. del Tribunale di Lucca.
L’indagine era in corso già dal 2013, da quando la notte del 4 agosto, tre individui mascherati con passamontagna e guanti, si sono introdotti nella proprietà dell’imprenditore Luca Marianetti, a Capannori, nella frazione di Badia di Cantignano.
Sono riusciti ad entrare rompendo la rete di recinzione del giardino e poi ancora, forzando con un arnese trovato in giardino, due porte dell’abitazione.
Una volta dentro, hanno smurato e scassinato una cassaforte di ben 10 quintali e l’hanno caricata su un fuoristrada, sempre di proprietà del Sig. Marianetti.
Il valore dei beni asportati è stato stimato fosse intorno a 120.000 euro. Infatti, non si sono accontentati della cassaforte, rubando anche orologi di grande valore, monili d’oro e denaro in contanti.
Grazie ai video di sorveglianza, i militari hanno potuto appurare che i ladri fossero tre e, con un accurato sopralluogo, sono state rinvenute tracce biologiche, riconducibili ai malfattori, che sono state portate ad analizzare al Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma.
Il referto indicava che le tracce di DNA appartenevano ad un singolo individuo, non ancora censito nella Banca Dati del DNA.
Alcune testimonianze di abitanti in Badia di Cantignano, hanno riferito che nell’arco di tempo in cui è avvenuto il furto, era stata avvistata una macchina con fare sospetto, nascosta tra i cespugli.
L’autovettura è stata sottoposta a indagine e i Carabinieri hanno potuto collegarla al campo nomadi di Maggiano e, in particolare, a Gaudi, già noto per reati contro il patrimonio.
Infatti, ulteriori accertamenti hanno potuto confermare che Gaudi fosse già stato coinvolto in furti nel territorio compitese, nei quali veniva fatto uso del mezzo già segnalato dalle testimonianze.
Alcune abitazioni del campo nomadi sono state sottoposte a perquisizione, compresa l’abitazione del sospettato.
In particolare, nella sua sono stati rinvenuti guanti e passamontagna, evidentemente analoghi a quelli rilevati dai video di sorveglianza; e due ricetrasmittenti che potrebbero essere stati utilizzati dai complici per comunicare a distanza.
Sulla base degli indizi raccolti, i militari hanno inviato un campione biologico di Gaudi al Reparto investigazioni Scientifiche di Roma che ha accertato la compatibilità del suo DNA con quello ritrovato nell’abitazione dell'imprenditore.