Era considerato perduto. Lo aveva scritto Gérard Hubert, uno dei massimi conoscitori della scultura napoleonica, nel suo volume “La sculpture dans l’Italie napoléonienne” del 1964. Invece, oggi (2 maggio) è stato per la prima volta esposto al pubblico a Lucca, nell'Archivio di Stato grazie all'associazione “Napleone ed Eisa: da Parigi alla Toscana” presieduta da Roberta Martinelli.
Si tratta di “Il Re di Roma”, il delizioso busto che lo scultore italiano Giacomo Spalla (Torino 1776-1834) fu incaricato di eseguire per raffigurare le fattezze dell'unico figlio che Napoleone I Imperatore dei Francesi ebbe da Mari Luisa D'Austria: il piccolo Napoléon François Joseph Charles, che fu proclamato re già prima della sua nascita, il 20 marzo 1811.
Il busto è stato presentato dal direttore del Museo Napoleonico di Roma Giulia Gorgone nell'ambito del pomeriggio napoleonico realizzato in collaborazione con la Provincia di Lucca e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha aperto con il travolgente programma di musiche amate dall’Imperatore, o a lui ispirate, eseguito dal coro della chiesa anglicana St Georg di Parigi diretto da Peter Hicks, ed è proseguito con la presentazione, da parte dello scrittore e corrispondente ed editorialista da Parigi per il Corriere della Sera Massimo Nava, del suo ultimo “Infinito Amore” (Mondadori), dedicata all’incontro all’isola d’Elba tra Napoleone e Maria Walewska. In sala, oltre ad un numeroso pubblico, c'erano il prefetto di Lucca Giovanna Cagliostro, l'assessore alla cultura del Comune di Lucca Aldo Fratello e il presentatore televisivo Paolo Del Debbio.
Il busto, realizzato a 10 mesi dalla nascita del Re, è comparso recentemente sul mercato antiquario romano come proveniente dalla Casina Valadier di Roma. Grazie alla generosa disponibilità del collezionista che oggi la possiede è stato possibile presentarlo, facendo una sorpresa che avrebbe certo commosso il padre, anche considerando che quel titolo di Re di Roma sarebbe andato perduto a breve con la caduta dell'Impero, che il giovane sarebbe morto a 21 anni e che questo busto (così pare), ricorderebbe al padre gli ultimi suoi giorni trascorsi a Sant'Elena, dove lo volle con sé.

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