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In via di realizzazione nuovi prototipi per migliorare la produzione di cavi elettrici

La Redazione
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Baldassari Cavi e Istituto Italiano di Tecnologia implementeranno nei prossimi 12 mesi nuovi prototipi da industrializzare, per migliorare le performance dei prodotti e aumentare la competitività dell’azienda leader nei cavi elettrici di bassa tensione per uso civile ed industriale.

L’obiettivo è quello di portare sul mercato questa nuova tecnologia, non appena superati i test di laboratorio partiti proprio in questi giorni. L’accordo tra l’azienda e i “Graphene Labs” dell’Istituto Italiano di Tecnologia prevede una prima fase di studio e ottimizzazione del prodotto, seguita da una fase di test avanzati che verteranno sulla possibilità di integrare il rame con il grafene e sull’utilizzo di questo nuovo materiale per migliorare alcune proprietà delle mescole usate come isolamento e guaina di protezione dei cavi.

L’introduzione del grafene nel nostro processo produttivo – commenta Mario Baldassari, Presidente di Baldassari Cavi – potrà rappresentare l’anello mancante che da anni si cercava per fare un passo avanti verso una maggiore competitività dei nostri prodotti. Una vera e propria rivoluzione per lo sviluppo dell’impresa nel lungo periodo.”.

Il grafene – aggiunge Vittorio Pellegrini, Direttore “Graphene Labs” di IIT – è un nuovo materiale con eccezionali proprietà che stiamo portando dal mondo della ricerca alla manifattura. Il suo punto di forza è la possibilità di integrazione con i materiali impiegati nella manifattura tradizionale, migliorandone le prestazioni e ampliandone l’impiego. Questa caratteristica offre una grande opportunità di innovazione a breve termine a piccole e medie imprese, e non richiede un cambio radicale delle loro filiere di produzione.”.

Queste motivazioni hanno spinto l’azienda lucchese a puntare sui “Graphene Labs” dell’Istituto Italiano di Tecnologia e su questo foglio bidimensionale di atomi di carbonio – il grafene appunto - disposti secondo uno schema esagonale molto regolare con particolarissime caratteristiche elettriche, termiche e meccaniche. Il grafene è, infatti, il materiale più sottile sintetizzato dall’uomo (dallo spessore di un atomo), il più leggero (1 grammo è sufficiente a coprire 2.600 mq di superficie), il più resistente e flessibile, il miglior conduttore di calore a temperatura ambiente e un ottimo conduttore di elettricità.

Il rame, un materiale quasi interamente importato dal Cile e costoso, è il componente principale dei cavi elettrici prodotti da Baldassari Cavi negli stabilimenti di Lucca e Capannori, dove avviene il processo di trafilatura del rame e di estrusione delle mescole plastiche che completano la costruzione del prodotto finale. Altri metalli disponibili non possiedono le stesse caratteristiche e proprietà del rame – flessibilità e conducibilità elettrica – dunque si è resa necessaria la ricerca di materiali che, integrati con il rame o in sua sostituzione, permettano a Baldassari Cavi di mantenere una posizione di vantaggio nel mercato, un mercato estremamente competitivo, dove piccoli vantaggi tecnici possono fare la differenza.



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Baldassari Cavi, fondata nel 1963, è una delle principali aziende produttrici del comparto cavi in territorio nazionale ed europeo.
E’ composta da tre unità produttive distinte che vantano 133.00 mq (di cui 50.000 mq coperti), tutte ubicate nella provincia di Lucca, dove vengono svolte le attività di lavorazione del rame, produzione delle mescole e fabbricazione dei cavi elettrici di bassa tensione per trasporto di energia, per segnalamento e comando, sia per uso civile che industriale.
I prodotti della Baldassari Cavi rappresentano l’eccellenza qualitativa raggiunta con anni di ricerca e sperimentazione, partendo da materie prime selezionate e trasformate con i più moderni processi produttivi; tutto ciò per realizzare prodotti che superano tutti i requisiti richiesti dalle normative e la qualità dei prodotti è riconosciuta in ambito nazionale ed internazionale, confermata da numerosi marchi di qualità ottenuti in tutto il mondo.

I Graphene Labs sono uno dei laboratori di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e riuniscono 30 ricercatori che lavorano alla produzione del grafene e allo sviluppo di tecnologie legate all’impego di questo materiale. Il centro è anche uno dei nodi chiave di un grande progetto europeo, la Flagship Grafene 2013-2023, che ha ottenuto un miliardo di finanziamento per velocizzare il passaggio del grafene dal laboratorio al “supermercato”. Il centro, inoltre, può produrre altri cristalli due-dimensionali simili al grafene ma con diversa natura chimica, e si è specializzato nella produzione di grafene sotto forma di inchiostro, particolarmente adatto per la creazione di compositi e per i processi industriali di estrusione e stampa.

IIT - ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è una Fondazione di diritto privato istituita con la Legge 326/2003 e sotto la vigilanza del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e del Ministero dell'Economia e delle Finanze, con l'obiettivo di promuovere l'eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. Lo staff complessivo di IIT conta circa 1440 persone. L’area scientifica è rappresentata da circa l’85% del personale. Il 45% dei ricercatori proviene dall’estero: di questi, il 29% è costituito da stranieri provenienti da oltre 50 Paesi e il 16% da italiani rientrati.
La produzione di IIT vanta oltre 5000 pubblicazioni, più di 300 domande di brevetto attive e 11 start up costituite e in fase di lancio. Nella sede di Genova collaborano dipartimenti di Robotica (“Robotica, Cervello e Scienze Cognitive” e “Robotica Avanzata”), dipartimenti orientati alle scienze della vita (“Neuroscienze e Tecnologie del Cervello”, e “Scoperta e Sviluppo Farmaci”) e facility di “Nanochimica”, “Nanofisica”, “Pattern Analysis & Computer Vision” e “iCub Facility”. Dal 2009 l’attività scientifica è stata ulteriormente rafforzata con la creazione di dieci centri di ricerca nel territorio nazionale (a Torino, Milano, Trento, Parma, Roma, Pisa, Napoli, Lecce) che, unitamente al Laboratorio Centrale di Genova, sviluppano i programmi di ricerca del piano scientifico 2015-2017.

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