Il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli esprime il suo netto dissenso al progetto di RFI che, se attuato, porterebbe solo disagi in tutta la Toscana e penalizzerebbe il territorio provinciale, già carente di collegamenti ferroviari moderni e adeguati.
“Il progetto di declassamento, purtroppo, è ben più di un’ipotesi sulla carta – afferma Baccelli -. Si tratta di un’operazione che va della direzione opposta a quella delle necessità del territorio di dotarsi di infrastrutture che rispondano veramente alle esigenze di tutta la popolazione e non solo di coloro che devono spostarsi velocemente su lunghe tratte nazionali coi treni ad alta velocità. La Toscana intera, ma in particolare l’area della Lucchesia e della Versilia, hanno bisogno di un sistema di trasporto pubblico adeguato, pensato per i numerosi pendolari (studenti e lavoratori) che quotidianamente si spostano in treno, sopportando disagi che, all’inizio del Terzo Millennio, dovrebbero essere superati.
La ferrovia Tirrenica, che si regge su un sistema di forte integrazione fra trasporto regionale e i treni Intercity, è una linea che dev’essere sfruttata anche per l’alta velocità, puntando ad un ulteriore sviluppo dello standard di servizi, cadenzamenti e connessioni tra i capoluoghi e la costa, e con l’aeroporto di Pisa. Tagliare i Frecciabianca e ridurre le corse degli Intercity è una scelta contro lo sviluppo, contro il progresso. Insomma una scelta sbagliata. E la Versilia, o meglio le sue stazioni, rischiano di diventare solo terra di transito.
Mi chiedo se RFI abbia una benché parziale percezione delle difficoltà che i nostri cittadini, lavoratori e studenti pendolari, sono costretti ad affrontare anche per brevi tragitti. E di quanto la mancanza di collegamenti efficienti incida pesantemente sui flussi turistici e, più in generale, sulla qualità delle vita delle persone. Siamo nel 2013, eppure sulla tratta Lucca-Aulla verso la Garfagnana – mai elettrificata – sembra di compiere un tratto indietro nel tempo.
Di fronte ad un quadro del genere non servono tagli e declassamenti. Occorrono, invece, azioni di rilancio e di potenziamento di servizi e convogli. I progetti di Trenitalia, tra l’altro, sono in contrasto con l’azione di rilancio e di riqualificazione di alcune tratte ferroviarie e delle stazioni minori, anche nell’ottica di una graduale riduzione del trasporto su gomma a beneficio di quello su rotaia.
Capisco che i treni Frecciarossa e FrecciaArgento ad Alta Velocità siano più remunerativi per Trenitalia, ma RFI non può investire soltanto sull’alta velocità della dorsale appenninica, dimenticando tutte le altre linee. Non si tratta di ‘rami secchi’ da tagliare ma di linee ferroviarie che sono utilizzate ogni giorno da migliaia di persone per recarsi a scuola, all’università, al lavoro”.
Il presidente Baccelli si augura, quindi, che “RFI riveda certe scelte penalizzanti per il territorio e che la Regione Toscana non solo difenda la linea Tirrenica, ma si adoperi per il potenziamento e l’adeguamento della rete locale del trasporto ferroviario”.

