È con una significativa crescita delle esportazioni, fatta registrare nei primi 9 mesi del 2013, che il sistema economico e produttivo della provincia di Lucca dà il benvenuto al nuovo anno. Secondo il rapporto periodico che l’ufficio Statistica della Camera di Commercio ha elaborato sui Istat, infatti, nei primi 9 mesi del 2013 il Made in Lucca continua a mostrare segnali positivi, facendo registrare un incremento del +3,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, in controtendenza rispetto a quanto rilevato a livello regionale (-2,7%) e nazionale (-0,3%).
In effetti, come osserva il presidente della Camera di Commercio, Claudio Guerrieri, “l’ultima rilevazione sull’export provinciale costituisce un buon viatico, sicuramente un auspicio, per questo inizio d’anno. Ed è la conferma di quanto sostengono anche in questi giorni alcuni autorevoli analisti, secondo i quali la fine del tunnel, per il nostro Paese, non è più solo un miraggio”.
“Nel confronto con le altre province toscane - sottolinea il presidente Guerrieri - Lucca continua a mantenere la terza posizione per valore di beni e servizi esportati (2,56 miliardi di euro), preceduta solamente da Firenze (oltre 7,1 miliardi, in crescita del +11,9%) e da Arezzo (5,2 miliardi, in calo del -19,4% rispetto al 2012). Una classifica, questa, inevitabilmente influenzata dal valore dell’oro lavorato, che consente ad Arezzo di occupare la seconda posizione. In aumento Massa Carrara (+9,9%) e, a ritmi più contenuti, Siena (+2,7%), Pisa e Grosseto (+2,1%). Per Pistoia (-5,1%) e Prato (-3,3%) si registrano invece diminuzioni, mentre permangono segnali di forti difficoltà per Livorno, che flette del -17,6%”.
Con il segno positivo chiude anche l’import provinciale, che porta la crescita complessiva dei primi nove mesi dell’anno a +1,7%.
“Anche in questo caso - spiega Guerrieri - la tendenza provinciale mostra segno opposto rispetto a quanto rilevato a livello regionale e nazionale, dove si osserva un calo rispettivamente di -7,6% e -6,1%. A livello territoriale la situazione è fortemente articolata, con alcune province che continuano a registrare forti contrazioni degli acquisti sui mercati esteri (Arezzo -29,9%, Grosseto -25,2%, Livorno -4,1% e Pistoia -4,0%) ed altre che invece mostrano segnali positivi: Siena +9,5%, Pisa +8,1%, Massa Carrara +6,2% e Firenze +1,3%”.
Export
A guidare la classifica dell’export, come al solito, è l’industria della carta, che registra un +8,2% e si conferma primo settore provinciale per valore esportato con 590 milioni di euro. Incremento che va attribuito alla pasta carta, carta e cartone, che registra un +19,9% rispetto al 2012.
Continua la ripresa della cantieristica che, dopo il rimbalzo del +49,7% registrato nei primo sei mesi dell’anno, si attesta ora al +26,1% rispetto ai primi nove mesi del 2012 (da 330 milioni a 417 milioni di euro nel 2013), confermandosi il secondo settore della provincia per valore esportato.
Cresce anche l’industria alimentare e del tabacco, con un incremento di +3,1% nei primi nove mesi dell’anno; sostanziale stabilità per l’olio di oliva (+0,3%).
Ottima la performance di chimica, vernici e farmaceutica, che nei primi tre trimestri del 2013 vedono assestarsi a quota 113 milioni (+43,2%) in termini di valore esportato. Risultato, questo, che è da attribuire, in particolare, alla forte crescita della farmaceutica, che assiste ad un incremento del +45% passando dai 61 milioni del 2012 agli 88 del 2013.
Molto incoraggianti anche i risultati dell’industria tessile e dell’abbigliamento (+16,9%) e dell’industria del materiale elettrico e della meccanica di precisione (+10,2%). All’interno del settore tessile sono gli articoli di maglia (+36,2%) e i filati (+31,1%) a trainare il buon risultato complessivo; più contenuta, invece, la crescita degli articoli di abbigliamento (+13,1%). In recupero anche la gomma e plastica, che chiude il periodo segnando +5,0%, mentre resta pressoché stabile l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (+0,7%).
Permangono forti difficoltà sul fronte delle esportazioni per la meccanica (-14,7%), penalizzata dal negativo andamento delle macchine per impieghi speciali che vedono contrarsi i volumi di export del -20%, passando dai circa 348 milioni di euro del 2012 ai 278 milioni attuali, e per la metallurgia (-18,5%), che dai circa 200 milioni di euro dei primi 9 mesi del 2012 scende ai 163 del 2013, soprattutto a causa della significativa contrazione nelle vendite di rame (-21,7%).
In lieve contrazione anche l’industria del cuoio e delle calzature, che chiude il periodo con una flessione di -1,4% rispetto allo stesso periodo del 2012, nonostante la lieve crescita delle calzature (+0,4%).
Import
Anche dal lato delle importazioni la crescita registrata (+1,7%) è il risultato di andamenti settoriali molto eterogenei.
Il settore della carta si conferma in prima posizione anche in termini di valore di import, con oltre 499 milioni di euro di acquisti sui mercati internazionali nel periodo gennaio-settembre 2013, un valore in crescita del +13,6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Il saldo della bilancia commerciale settoriale (valore esportato – valore importato) risulta quindi di poco superiore ai 90 milioni di euro.
Per la chimica, vernici e farmaceutica, secondo settore per valore delle importazioni, la crescita è pari a +13,7%, determinata principalmente dall’incremento dei prodotti acquistati dalla farmaceutica (+55,1%). Buono anche l’andamento della gomma e plastica (+9,4%).
Debole ripresa per il settore del cuoio e delle calzature, che nel periodo gennaio-settembre 2013 registra un +1,2%, con le calzature in sostanziale stabilità (+0,8%), mentre il tessile e abbigliamento registra un +4,4%.
Crescita più sostenuta per l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte che, grazie al forte incremento delle importazioni dell’industria lapidea e del vetro (rispettivamente +51,2% e +18,9%), chiude il periodo a +20,2%, corrispondente a oltre 4 milioni di euro in più.
In flessione tre dei settori più importanti per la provincia di Lucca: l’industria alimentare riduce il proprio import del -4,7%, a causa della forte contrazione registrata negli acquisti di olio di oliva (-10,3%); la meccanica fa segnare -6,9%, passando dai circa 70 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2012 ai circa 65 milioni nel 2013; la metallurgia si contrae di -9,3%. In calo anche le importazioni dell’industria del materiale elettrico e della meccanica di precisione (-12,4%).
In contrazione anche gli acquisti internazionali di prodotti agricoli, della caccia e pesca (-8,4%).
In ulteriore forte flessione le importazioni della cantieristica (-74,5%), con un valore complessivo pari a quasi 35 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2013.