Lavoravano a cottimo all'assemblaggio di tomaie per calzature all'interno di un fatiscente laboratorio/dormitorio in via della Formica.
Un odore nauseabondo dovuto a scarichi non funzionanti, fili elettrici a vista, postazioni con macchine da cucire vecchie e malmesse, e un catasto di letti dove riposare dopo i massacranti turni di lavoro.
Questo lo scenario che stamani, 19 febbraio, si sono trovati davanti i carabinieri di San Concordio quando, con l'ispettorato del lavoro e l'ufficio igiene della USL, sono entrati all'interno dell'edificio da cui, secondo alcune segnalazioni giunte in centrale, entravano ed uscivano, a tutte le ore del giorno e della notte, decine di cinesi.
In quell'appartamento, regolarmente affittato, ed in cui risultava appunto aver sede la ditta “tomaificio CM” infatti vivevano e lavoravano ben 1 persone.
I pezzi assemblati dai lavoratori, di cui uno è stato riscontrato essere “al nero”, venivano poi rivenduti a basso costo ai calzaturifici della zona. Ed i turni di lavoro erano probabilmente sia diurni che notturni, in quanto, i Carabinieri, che già ieri sera avevano controllato l'esterno del laboratorio, avevano notato un'auto con il bagagliaio vuoto, ma stamani, quella stessa auto era invece colma di prodotti finiti, pronti per la consegna.
Tante dunque le violazioni amministrative riscontrate alla neonata ditta, la cui ammenda, che sarà elevata dopo gli accertamenti ancora in corso da parte dei preposti organi di competenza, sembrerebbe ammontare a circa 30.000 euro.