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Patriarca (Cnv): “Il no-profit genera lavoro. L'avevamo detto, ora Istat lo ribadisce"

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“I dati diffusi oggi da Istat sul non profit rivelano un quadro innovativo del settore e regalano strumenti di riflessione e azione”. Così il presidente del Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv) Edoardo Patriarca commenta i nuovi dati sul censimento dell'Istituto nazionale di statistica del non profit che sono stati presentati a Roma.

“Rispetto al passato il non profit non solo è cresciuto, ma si è anche rinnovato ed è stato capace, in mezzo alle difficoltà che non mancano, di interpretare i cambiamenti del nostro tempo. Lo rivelano alcuni tratti salienti censimento: una forte articolazione sul territorio, la capacità di differenziare le fonti di finanziamento e di diversificare i servizi offerti, solo per citare alcuni aspetti emersi durante la presentazione. Un settore che non tradisce i propri valori fondati sulla solidarietà, ma è capace di fornire beni e servizi in maniera sempre più efficiente”.

In particolare Istat ha presentato dati inediti sul censimento del 2011 che riguardano le risorse umane impiegate, i servizi erogati e le risorse economiche. 
“Dobbiamo riflettere - commenta ancora Patriarca - su alcune tendenze che le principali ricerche sul non profit oggi fanno emergere: la capacità di includere, fra le risorse umane volontarie o dipendenti, fasce di popolazione che il mercato del lavoro trascura, in particolare i giovani e le donne. In merito ai profili dei volontari i dati Istat confermano anche alcuni focus che la rilevazione sulle organizzazioni di volontariato del Cnv e della Fondazione Volontariato e Partecipazione hanno presentato nei giorni scorsi nel corso del Festival del Volontariato a Lucca: una forte presenza di giovani che nonostante le difficoltà occupazionali continuano ad impegnarsi anche per acquisire competenze e relazioni da spendersi in chiave lavorativa”.

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