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Operazione anticamorra: 18 gli arrestati, tra cui due poliziotti corrotti

La Redazione
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Conclusa stamani (venerdì 16 maggio), anche in provincia di Lucca, una lunga operazione anticamorra, eseguita dalle Squadre Mobili delle Questure di Firenze, Caserta e Lucca che, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno eseguito 18 misure cautelari (13 in carcere e 5 con il beneficio dei domiciliari) nei confronti di componenti del clan dei Casalesi del gruppo Schiavone-Iovine-Russo. 

L'indagine riguarda estorsioni e un traffico di sostanze stupefacenti che con cadenza settimanale arrivava in molte province della Toscana per essere poi spacciate da persone 'autorizzate' da clan e con il controllo di affiliate al clan. I reati contestati sono infatti il traffico di stupefacenti e l’ estorsione, aggravati dal metodo mafioso.

Tra i destinatari del provvedimento, in custodia cautelare ai domiciliari, anche due appartenenti alla Polizia di Stato rispettivamente in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Camera dei Deputati, per aver rivelato in tempi diversi informazioni riservate e coperte da segreto istruttorio.

Ai due poliziotti infedeli, sono stati disposti i domiciliari e viene contestato loro l'utilizzo indebito a favore dei Casalesi della banca dati della Camera e di aver riferito al clan notizie riservate acquisite a palazzo Chigi, con particolare riferimento a intercettazioni telefoniche e ambientali nei confronti di camorristi dei clan Schiavone e Russo. L'indagine condotta dalla Polizia ha ricostruito nel dettaglio le estorsioni in danno di imprenditori commesse in una prima fase dalla famiglia Iovine e successivamente dai Russo: gli imprenditori vessati usavano chiamare gli emissari e i referenti del clan con gli appellativi di "Russia" e "Germania". Ricostruiti numerosi episodi in particolari ai danni di vittime, solitamente imprenditori edili di origini casertane residenti a Viareggio: le richieste variavano dai 3mila ai 10mila euro.

In un'occasione la richiesta del pizzo ha toccato addirittura i 40.000 euro. Dalle indagini della Polizia, svolte in numerose localita' del territorio nazionale, è emerso infatti che un gruppo di imprenditori provenienti dalla zona di Gricignano d'Aversa (Caserta) da oltre 30 anni in Toscana (in particolare insediatisi in Versilia) erano ormai diventati un punto di rifermento per gli affari illeciti del clan dei Casalesi, in particolare delle famiglie camorristiche Schiavone, Iovine e Russo. 

A svolgere il ruolo di collettore tra il clan e le vittime era un imprenditore, Stefano Di Ronza (indicato anche da alcuni pentiti) che raccoglieva le tangenti e poi provvedeva a versarle nelle casse del clan. Oltre alle estorsioni, i Casalesi arrestati gestivano anche un traffico di cocaina dal Casertano alla Toscana. Alcuni di loro, inoltre, sono risultati coinvolti anche in una rapina a Pontedera ai danni di un furgone portavalori della Securpol il 18 giugno 2012 in cui fu gravemente ferito un testimone che tentò l'inseguimento dei malviventi.

Due gli arrestati di stamani in provincia di Lucca: Galante Franco, originario del casertano e residente a Viareggio; Argiolas Danilo, 49enne di S. Leonardo in Treponzio -Capannori. Ad un terzo soggetto, Di Marco Francesco, originario dle palermitano, i poliziotti lucchesi hanno notificato il provvedimento nel carcere S. Giorgio di Lucca, dove era detenuto per un’ altra causa.

Tra gli altri destinatari dei provvedimenti restrittivi, cui i provvedimenti sono stati notificati sempre in carcere, figurano Mundo Salvatore e Lucariello Maria Grazia, già proprietari di un negozio di specialità campane al quartiere Marco Polo di Viareggio e referenti dei Casalesi-fazione Schiamone e Russo in Versilia; Di Puorto Maurizio, 52enne imprenditore edile originario di S. Cipriano di Aversa e residente a Torre del Lago, già considerato vicino a Mario Iovine “’o ninno”, arrestato a luglio dalla Squadra Mobile lucchese nell’ operazione Gallardo;  Storico Arturo, già gravitante in Versilia ed attualmente residente a Capannoli (PI), Sglavo Giovanni (res. Torre del Lago), De Chiara Gianluca, De Chiara Francesco (res. q.re Diaz a Viareggio).

Oltre a costoro,che erano già stati tratti in arresto dalal Squadra Mobile di Lucca nell’ operazione Gallardo dello scorso luglio, in cui furono indagate ben 48 persone, tra le quali 16 arrestate, per riciclaggio di autovetture di alta gamma all’ estero con l’ aggravante della transnazionalità, vi sono numerosi altri indagati a piede libero.

Tra questi, buona parte dei quali sono soggetti residenti tra Lucca e Viareggio, arrestati o denunciati nella richiamata operazione della Squadra Mobile lucchese.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Napoli Tullio Morello su richiesta dei pm della Dda di Napoli Cesare Sirignano, Antonello Ardituro e Alessandro Milita, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.

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