A dare l'allarme è stata la barista che, alle 3:45 di questa notte, stava aprendo l'attività.

Non appena varcata la porta del negozio ha udito dei forti rumori provenire dal retro e, girando lo sguardo verso la centralina dell'allarme, ha visto accendersi la luce rossa del dispositivo volumetrico presente nella cucina.

Senza pensarci un attimo e corsa fuori e, una volta risalita in macchina, ha chiamato il 112.

Nei pochi minuti necessari alla più vicina pattuglia dei carabinieri per raggiungere il bar, la ragazza ha notato un furgone blu allontanarsi a fari spenti, per poi tornare poco dopo.
All'arrivo dei militari il furgone era di nuovo lì così, un carabiniere si è avvicinato per controllare chi vi fosse alla guida, ma improvvisamente il furgone ha acceso i motori ed ha iniziato la marcia verso di lui, tentando di investirlo. Il militare è riuscito però a schivarlo e, risalito in macchina, si è dato all'inseguimento.

Sono bastate poche centinaia di metri di tragitto per riuscire a “braccarlo”. A bordo due rumeni che dopo aver opposto resistenza ai pubblici ufficiali, sono stati tratti in arresto.
I due, Sicrea AdrianIonut e Gheorghe Emil, entrambi pluripregiudicati e residenti a Firenze, avevano messo a segno poche ore prima un altro colpo, alla ditta che produce tubi, all'altro lato della strada.

Nel furgone nascondevano infatti oltre 10 quintali di materiale ferroso che, il titolare dell'impresa, ha riconosciuto come suo.
I malviventi, oltre agli attrezzi da scasso, avevano con sé una agenda dove avevano disegnato una mappa del bar in cui stavano tentando il colpo ed una lunga lista di nomi, date e cifre, probabilmente relativi a furti già perpetrati.

Stamani l'udienza di convalida dell'arresto. Sui due pendono le accuse di furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.