"Quando i privati cittadini rivolgono alle Amministrazioni pubbliche precise domande, hanno il diritto di ricevere precise risposte, e le Amministrazioni pubbliche hanno il corrispondente dovere, da parte loro, di fornire queste risposte in tempi brevi e di far seguire alle parole i fatti."
Son le parole dei rappresentanti dei genitori nel Consiglio di interclasse e nella Commissione mensa della Scuola elementare “E. De Amicis" di Santa Maria del Giudice.
"A tutt’oggi invece, noi cittadini - continuano -, non abbiamo avuto dalla Amministrazione pubblica, né le risposte né tanto meno i fatti. Nello specifico: nessuna risposta alle nostre formali richieste dall’assessore Pierotti, nessuna risposta dal Sindaco al quale è stato inviato un documento firmato da molti cittadini e regolarmente protocollato. Unico interlocutore disponibile all’ascolto, ma purtroppo con risposte vaghe sui punti essenziali e comunque non risolutive, è stato l’assessore Vietina.
Facciamo presente che la vera notizia allarmante è che il caso specifico di Santa Maria del Giudice ha spinto gli uffici tecnici del Comune a porre urgente attenzione sui refettori delle altre scuole, con la conseguente scoperta che 52 scuole sulle 54 che hanno il servizio mensa, pari al 96,29% del totale, hanno il refettorio non a norma e dunque, a seguito di analoghi sopralluoghi ASL, sarebbero oggetto di analoga chiusura.
Salvo smentite, abbiamo capito che il problema più grave è dato dalla mancanza delle fondamentali certificazioni che consentono alla ditta concessionaria dell’appalto di essere in regola con l’erogazione del servizio.
Invitiamo l’opinione pubblica a chiedersi come possa essere stato dato avvio, senza tali essenziali autorizzazioni, fin dal 2007, a un servizio di ristorazione per le scuole del Comune di Lucca, affidato alla ditta Del Monte, con un appalto della durata di ben 9 anni e per un importo a base d’asta per tutti i servizi di ben 23.850.000 € + iva.
Per parte nostra ci dichiariamo stupiti e offesi dal comportamento di un’Amministrazione che, a fronte della tanto sbandierata trasparenza, non si è curata di condividere coi propri cittadini la evidente criticità di una situazione diffusamente non a norma, pur richiedendo alle famiglie l’oneroso pagamento di un servizio che sapeva irregolare.
A questo punto, preoccupati della presumibile mancata riapertura della sala mensa presso la nostra Scuola e ancor più della possibile chiusura degli altri 51 refettori del Comune, invitiamo la popolazione a tenere alta l’attenzione sul problema e sollecitiamo di nuovo l’Amministrazione a comunicare formalmente le soluzioni previste in tempi brevi e certi.
Noi cittadini riteniamo la scuola un bene primario e imprescindibile e chiediamo che l'Amministrazione pubblica dia prova di attribuire a essa lo stesso valore"