La Polizia di Stato di Lucca ha risolto una vicenda concernete il furto di un suv avvenuto qualche settimana fa nel parcheggio di un supermercato della immediata periferia cittadina, denunciando un operaio 33enne, con precedenti per reati contro il patrimonio, residente nel compitese.
Il furto del veicolo era avvenuto di sera e il proprietario si era presentato il mattino seguente in Questura per sporgere denuncia.
La sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile si era attivata fin da subito per verificare se gli ignoti ladri avessero lasciato qualche traccia utile per eventuali spunti investigativi, ma con esito purtroppo negativo.
Successivamente però, ai poliziotti arriva all’orecchio una notizia confidenziale che riferisce di un’auto particolare da cui, in orario compatibile con il furto, era sceso un uomo che era stato visto “armeggiare” attorno ad una vettura, mentre una donna lo attendeva in macchina.
I poliziotti decidono di vederci chiaro e così, dopo gli opportuni approfondimenti, chiedono ed ottengono un decreto di perquisizione dalla Procura della Repubblica.
Si presentano dunque a casa del giovane che, dopo aver prima negato ogni responsabilità, a seguito delle puntuali contestazioni, ha finalmente confessato di aver rubato il veicolo per “cannibalizzarlo” del blocco motore, degli sportelli, dei rivestimenti interni e del cambio.
Difatti la carcassa dell’auto, nei giorni successivi al furto e prima della perquisizione effettuata dalla Polizia, era stata recuperata in padule nella zona del Bottaccio.
Alla richiesta del perché avesse compiuto un gesto del genere, e soprattutto di dove fossero le parti dell’auto sottratte, l’ uomo ha raccontato di averle rubate per fare un regalo al padre, rimettendogli in sesto il suv, della stessa marca e modello di quello rubato, utilizzando appunto il motore e le parti di ricambio asportate.

