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Prometteva agli stranieri permesso di soggiorno in cambio di soldi

Commercialista denunciato per truffa e falsa emersione dal lavoro

La Redazione
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La Squadra Mobile ha denunciato in stato di libertà un sedicente commercialista residente nell’entroterra versiliese, per una truffa perpetrata ai danni di uno straniero  - di origine pakistana -, residente nel compitese ed operaio presso un'azienda agricola della piana lucchese.

Il commercialista, non nuovo a truffe del genere, era stato indicato allo sprovveduto pakistano, all’epoca irregolare sul territorio nazionale, come in grado di risolvere i problemi legati alla tanto agognata “conquista” del permesso di soggiorno.

Lo straniero aveva ottenuto un incontro nello studio del commercialista, il quale, senza tanti giri di parole, gli aveva offerto un lavoro fittizio come collaboratore domestico, con tanto di contratto di assunzione, retrodatato di 3 mesi rispetto alla uscita della normativa sulla emersione dal lavoro irregolare, requisito indispensabile per consentire ai datori di lavoro di chiedere allo Sportello Unico Immigrazione della Prefettura la regolarizzazione e dunque l’ ottenimento del permesso di soggiorno per il dipendente straniero.

Tale periodo deve essere anche coperto dal pagamento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di lavoro; assolti tali adempimenti, il datore che ne fa richiesta ed il prestatore di lavoro vengono convocati in Prefettura e firmano il “contratto di soggiorno”, con il quale lo straniero ha diritto ad ottenere dalla Questura il permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

All’atto della convocazione però si era presentato solamente il pakistano, mentre del presunto datore di lavoro nessuna traccia.

La Prefettura aveva cosìgirato la segnalazione alla Squadra Mobile della Questura che, dopo aver effettuato approfonditi accertamenti sulla vicenda, ha scoperto che il rapporto di lavoro era appunto fittizio e che lo straniero era stato raggirato. Aveva infatti dovuto versare al commercialista ben 2.500 euro, che sarebbero dovuti servire al pagamento dei contributi previsti e ad “ungere” i funzionari della Questura, ma che in realtà sono stati tutti intascati dal falso commercialista.

Al termine dei riscontri investigativi l'uomo è stato denunciato ancora una volta per i reati di falsa emersione dal lavoro irregolare e truffa.

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