Impazza la diatriba legata a Giacomo Puccini, che sempre più sta spostandosi verso una questione personale che vede protagonisti, dopo le dimissioni di Ravenni, Colombini e Tambellini.
A suon di comunicati stampa, dichiarazioni mediatiche e frecciatine che rasentano la diffamazione, la questione ha preso una piega ormai esasperata, superando un "punto di non ritorno" e compromettendo un'avvicinamento delle parti ormai in totale rottura.
Il presidente e direttore artistico del Puccini e la sua Lucca Festival fa il punto sulle risposte fornite dal sindaco di Lucca, in merito alle sette questioni sollevate nei giorni scorsi riguardo alla gestione della Fondazione Puccini e non solo.
Colombini, nel dipingere un quadro anche fin troppo sconfortante, aggiunge poi ulteriori e significativi spunti di riflessione.
Ecco, di seguito, il suo intervento in cui si rivolge, dandogli del "tu", direttamente al primo cittadino.
“Bravo sindaco – dice – prima afferma che non ci pensa nemmeno a rispondermi, su temi che per altro interessano la collettività, poi lo fa e mi dà pure ragione. Io, dal canto mio, non posso far altro che continuare lungo la strada intrapresa, per cercare di far luce su una vicenda che presenta troppi punti nebulosi”.
Il primo problema sollevato riguarda gli investimenti fatti dalla Fondazione Puccini: “Innanzitutto - osserva Colombini - con candore misto a protervia, ammetti che “la fondazione Puccini ha fatto investimenti, perché i soldi non posso restare su un conto corrente a rendere poco più di zero”.
E tu che ci compri? E soprattutto poi butti in mezzo il tuo revisore dei conti (chi? nome?) per dire che tali investimenti sono liquidità? No, sono investimenti e bisogna anche stabilirne il valore effettivo.
Per altro si parla di fondi vincolati per 1 milione di euro, per specifica volontà del cda: vogliamo dire a cosa servono? Ancora, leggendo il bilancio vedo che 2 milioni vengono iscritti alla voce “Villa Puccini” di Viareggio: ma quell'abitazione è stata concessa dal demanio alla Fondazione nel luglio 2014. Per cui, a cosa servono quei soldi? Trattandosi di riserva, dove si trovano?”.
In seconda battuta, ma non per importanza, c'è il tema della natura pubblica della Fondazione: “Ti attacchi al fatto che la fondazione è privata, per cui dei suoi soldi può fare quello che vuole? Benissimo: allora perché, visto che io avrei fatto un torto ad una fondazione privata a prendere in affitto il bookshop - dove peraltro non faccio attività concorrenziale ma, anzi, fornisco pure informazioni preziose per vendere i biglietti di casa Puccini, visto che l'organizzazione ufficiale del bookshop di Piazza Cittadella fa acqua da tutte le parti - , mi tagli i fondi promessimi e garantiti come Comune di Lucca? O ti sbagli da una parte o ti sbagli dall'altra”.
Poi, alla luce delle dichiarazioni espresse dal sindaco, si pone l'esigenza di verificare le responsabilità dello stesso Cda della Fondazione: “Sostieni - argomenta il maestro - che la decisione di investire i soldi della fondazione sia passata dal consiglio di amministrazione. Benissimo, per cui sono tutti responsabili? Li chiamiamo tutti a correo? Li chiamiamo a rispondere di eventuali perdite del capitale? La firma sull'investimento chi l'ha messa? C'è una specifica delibera di consiglio? Inoltre, sentiamo anche cosa hanno da dire gli altri membri del consiglio sul fatto che la fondazione Puccini è privata?”
Tra i sette quesiti ce n'era poi uno, quello legato al criterio discriminatorio con cui Palazzo Orsetti concede i fondi, che Colombini proprio non può accettare: “Dai tutto gratis al Summer Festival perché promuove Lucca? Benissimo, concordo. Ma dimmi se è vero che gli fai pagare il suolo pubblico - rendendogli poi i soldi - solo sullo spazio del palco e non su tutta la piazza. E dimmi, visto che tu hai affermato che il nostro Festival è una risorsa primaria per l'economia ed il turismo lucchesi, perché al Summer concedi privilegi e denaro, mentre a noi tagli tutto? Oppure sei talmente in confusione che non ti ricordi nemmeno di quello che dici in pubblico? Non mi stupirebbe, hai cosi tanto da fare, del resto: sindaco, presidente asl, assessore alla cultura, professore e chi più ne ha ne metta. Aggiungo un quesito importante: è vero che il Comune di Lucca ha concesso i codici di accesso al sistema di targhe per la Ztl per tutto l'anno 2015, usufruibile a partire da subito? Se così fosse si configurerebbe l'ennesimo danno erariale”.
I nodi da risolvere, tuttavia, non finiscono qui. Colombini chiede lumi anche in relazione ad alcuni legami intrattenuti da certi consiglieri della Fondazione: “Cosa mi dici – domanda - di un consigliere di amministrazione della Fondazione Puccini che è imparentato con un fornitore primario della medesima? Non ne sai niente o c'è dietro una tua manovra politica per tenertelo buono in consiglio comunale mentre Lucca viene svenduta al governatore Rossi ed alla Regione? E questo consigliere scaltro interviene anche per "far ritirare le dimissioni alla Ravenni", ma guarda che caso. Anche qui: vogliamo rispondere e fugare il campo da sospetti tristi e volgari?”.
Nemmeno secondaria può dirsi la vicenda inerente alle spese per i fornitori. A ciò deve aggiungersi un bilancio mutilato: “Visto che hai tanta voglia di esternare concetti – incalza Colombini - magari servirebbe un po' meno di confusione ed un po' più di competenza contabile. E ti parla uno che forse non è maestro di musica, nonostante i risultati, ma è ragioniere a pieni voti e con esperienza decennale di settore. Perché non ci dici del bilancio della Fondazione? Perché è pubblicato incompleto? Da dove vengono fuori le spese per fornitori accumulate in due anni? Perché il bilancio non ha note esplicative? A quanto ammontano le spese per il personale impiegato (la voce nemmeno compare in bilancio, ma appaiono accantonamenti Tfr, ovvero contributi)? Quanto denaro liquido, certo e immediatamente disponibile ha una fondazione che solo due anni fa ha incassato quasi 4 milioni di diritti d'autore arretrati? Le risposte le dai tu, le chiedi a Rossi o le dai in consiglio comunale quando te le chiederà qualche consigliere? Oppure farai come al solito finta di niente perché niente sai, niente vedesti e niente dici?”.
Ancora Colombini attacca il sindaco circa il programm di estromettere Lucca dalla promozione di Puccini, per regalare un ruolo di primo piano a Torre del Lago: “Dillo ai cittadini lucchesi, come lucchese è Giacomo Puccini, che ti hanno anche votato: è vero o no che la Regione vuole concedere la promozione di Puccini alla Versilia colmando in tal modo tutti i debiti del Pucciniano di Torre del Lago con i soldi di tutti e lasciando Lucca con solo il tuo "mese pucciniano" invernale e niente altro? Meno male che ci siamo noi a sbarrare la strada a questa ennesima iniziativa. Ce ne ricorderemo a Maggio, perché qui sono in ballo molti "
Stoccata finale dedicata all'organizzazione del “Mese pucciniano”: “Sindaco, chiarito che sai tutto e che dai dell'incompetente a me, quando pensi di fornirlo il calendario del tuo grande e culturalmente elevato mese pucciniano di novembre/dicembre? Dieci giorni prima? Certo, tutto il mondo e tutti i turisti sono lì che attendono te, il Teatro del Giglio e la signora Ravenni. Aspettano i vostri grandi programmi per venire in pellegrinaggio a Lucca. Intanto la coda fuori da San Giovanni ogni sera ce l'abbiamo noi ed è documentata e, magari, vi procura una qual certa invidia. Intanto le televisioni internazionali vengono da noi, filmano noi e intervistano me. Non te né la Ravenni. Forse perché io parlo correntemente (e sono professore con tanto di laurea internazionale e specializzazioni) tre lingue straniere e so di cosa parlo. Tu no. La Ravenni ancora meno, ma si è dimessa, pertanto la scuso.
Quindi caro sindaco, rispondi.
E magari rispondi a tutti i giornali. Insisti a farci figurette. E per evitare tali figurette, si auspicherebbe una tua presa di coscienza nobile come quella fatta da Ravenni”.