Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione di un lettore che, sabato, si è trovato a dover litigare con una cassiera del supermercato Esselunga per aver consegnato ad un addetto dei prodotti da lui acquistati e destinati all'iniziativa benefica "Giornata della colletta alimentare".
Sono a segnalare, non senza una punta di amarezza, quanto mi è capitato presso uno dei centri dei supermercati ESSELUNGA di Lucca, ( per esattezza sede dell'Arancio,) lo segnalo, senza però, nel contempo voler far sterili polemiche, poichè credo che le disposizioni siano state date a tutti i centri.
Venendo al fatto; esortato e sensibilizzato dalla pubblicità che mi segnalava una giornata di " colletta alimentare " mi sono recato presso questo centro, approfittando per fare la spesa anche per la mia famiglia. Terminati gli acquisti, ho posto i prodotti che volevo donare all'inizio del nastro trasportatore in modo che la mia compagna, una volta passate dal lettore ottico della cassa, potesse inserirle direttamente nel sacchetto fornitoci dai volontari. Un signore anziano si è avvicinato alla cassa accanto aiutando una signora che lo aveva chiamato per consegnargli la spesa da inserire tra prodotti da distribuire. In quel momento la commessa mi ha detto in modo gentile ma molto fermo che non potevo dare la roba ai volontario prima di aver pagato, io in modo scherzoso ho risposto che avevo il carrello, e il nastro pieno di prodotti, e che sicuramente non sarei scappato. Allora lei in maniera un po piccata mi ha risposto che erano disposizioni aziendali, e che lei sul lavoro faceva quello che le veniva imposto. Nel frattempo la mia compagna che non aveva sentito il dialogo,ed era intenta ad imbustare la spesa, sperando di far cosa gradita aveva passato al volontario già carico di roba, il sacchetto. Li' è scoppiato lo scandalo, dicendomi che non rispettavo le regole e che lei aveva il dovere di etc etc., ho ulteriormente smussato la questione segnalando alla cassiera che decine di volte ho trovato innanzi a me quando ero in fila bimbi con pacchetti di dolciumi aperti, e che poi venivano onestamente dichiarati alla cassiera per l'addebito, e che questo caso mi sembrava assai più giustificato e soft, e inopportuno da parte di una catena così importante abbassarsi a tali quisquiglie. Eventualmente la ESSELUNGA non si fida molto dei propri clienti, o vive questa iniziativa come una difficoltà o un problema in più, invece che qualche problema in meno per chi ha realmente bisogno. Grazie a tutti i volontari.
Corrado Paladini