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Home restaurant: il parere del Ministero dello Sviluppo Economico in linea con Fipe Lucca

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Fipe Italia, la Federazione nazionale dei pubblici esercizi, ha reso noto in questi giorni un importante parere espresso dal Ministero dello sviluppo economico in materia di home restaurant, ovvero sia quelle attività che si caratterizzano per la preparazione di pranzi e cene presso il proprio domicilio, in giorni dedicati e per poche persone, trattate come ospiti personali ma paganti. Argomento, questo, sul quale il sindacato di Fipe ristoratori di Lucca aveva giù espresso tutta la sua perplessità nei mesi scorsi, trattandosi di un fenomeno in forte crescita anche nella nostra provincia.

"L'attività in questione – scrive il Ministero nel suo parere – anche se esercitata in alcuni giorni e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle prestazioni sono in numero limitato, non può che essere classificata come un'attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto anche se i prodotti vengono preparati e serviti in locali privati coincidenti con il domicilio del cuoco, essi rappresentano comunque locali attrezzati aperti alla clientela".

"Infatti – prosegue il parere del Ministero – la fornitura di queste prestazioni comporta il pagamento di un corrispettivo e quindi, anche con l'innovativa modalità, l'attività in questione si esplica come attività economica in senso proprio. Di conseguenza, ad avviso del Ministero, non può considerarsi un'attività libera e pertanto non assoggettabile ad alcune previsione normativa tra quelle applicabili ai soggetti che esercitano un'attività di somministrazione di alimenti e bevande".

"Con le liberalizzazioni – commenta il presidente di Fipe ristoratori Lucca Benedetto Stefani – la nostra è risultata una delle categorie più penalizzate, non certo da oggi. Auspichiamo pertanto che, anche alla luce di questo autorevole parere espresso dal Ministero dello sviluppo economico, le amministrazioni comunali del territorio si attivino per fare controlli adeguati".
 

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