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Il coraggio delle donne per la democrazia: Malalai Joya a Lucca

La Redazione
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Farà tappa a Lucca, con due incontri a Palazzo Ducale, Malalai Joya, una donna di origine afgana conosciuta in tutto il mondo come la voce dell’Afganistan democratico.

L’occasione di trovarsi di fronte e in ascolto di colei che da oltre 10 anni denuncia “i signori della guerra”, è offerta, nell'ambito delle iniziative della Campagna del "Fiocco Bianco" grazie alla collaborazione tra Comune di Lucca, Provincia di Lucca, Telefono Rosa e Centro Donna Lucca.

“Il coraggio delle donne per la democrazia”, questo il titolo dell’appuntamento, si svolgerà in prima battuta Lunedì 2 dicembre, alle ore 21, nella Sala Tobino di Palazzo Ducale e sarà replicato la mattina seguente con un incontro dedicato in particolare agli studenti e alle studentesse del territorio.

CENNI BIOGRAFICI

Nel 2003 Malalai Joya, a soli 26 anni, fu eletta dai suoi  concittadini come delegata alla Loya Jirga (grande assemblea) che doveva stilare la carta costituzione del paese. (Afganistan)

Già allora Malalai prese la parola e, in un coraggioso discorso divenuto poi celebre, denunciò i crimi dei "signori della guerra" che  controllavano, e ancora oggi controllano, la Loya Jirga ed i posti di comando del paese. Da quel giorno Malalai vive sotto scorta, è oggetto di continue minacce di morete ed ha già subito vari attentati.

Nel settembre del 2005 si tennero le elezioni parlamentari afghane e, grazie al suo indiscusso radicamento sul territorio, alla sua attività di sostegno concreto alla popolazione,  al suo impegno a favore delle donne, alla sua lotta per la democrazia ed i diritti, Malalai fu eletta con largo consenso per rappresentare Farah, la sua provincia, nella Wolesi Jirga (la Camera dei Deputati Afghana).

Malalai Joya è stata attivista di OPAWC (Organization of Promoting Afghan Women's Capabilities), una ONG che si occupa della promozione dei diritti delle e dei bambini organizzando gratuitamente  corsi di alfabetizzazione, di formazione professionale, attività di microimprenditoria, orfanotrofi e ambulatori medici.

Il 21 maggio 2007 la giovane deputata, con un atto illegale, è stata espulsa dal parlamento afghano per averne criticato la natura antidemocratica e fondamentalista e denunciando la presenza in esso di "signori della guerra", trafficanti di droga e violatori dei diritti umani.

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