Il VI congresso provinciale della Cgil si è concluso senza sostanziali novità : è stato eletto segretario il precedente commissario inviato da Roma e, salvo le dichiarazioni dell'ultim'ora, non suffragate dai fatti, permane un grande vuoto di strategia accompagnato da una pratica di marginalizzazione del dissenso.
Il documento alternativo – inviato in allegato - che abbiamo presentato insieme ad alcuni delegati e delegate anche di altre categorie, aveva lo scopo di riportare nel congresso alcuni temi reali che nelle assemblee di base non hanno trovato lo spazio per una discussione approfondita e dettagliata.
E' stato un congresso, come purtroppo in molte altre realtà , fatto di forzature e di ricorsi su cui ha pesato ulteriormente l'accordo del Testo unico sulla rappresentanza firmato il 10 gennaio scorso senza alcun mandato dalla segretaria generale Susanna Camusso e supinamente sostenuto dalla gran parte del gruppo dirigente.
Quello lucchese è stato un congresso prevalentemente chiuso in se stesso, tutto proiettato a riaffermare il solito vecchio gruppo dirigente, indipendentemente dalle pressanti domande che i lavoratori, i pensionati e i disoccupati ci pongono.
Questa pratica autoreferenziale ha portato il congresso, su richiesta dell'ex commissario, a respingere a maggioranza un ordine del giorno sulla strage di Viareggio, fatto che testimonia una scarsa attenzione, oltre la facciata, alla battaglia per la verità , la giustizia, la sicurezza, fatto salvo l'impegno invece serio e spontaneo di diverse Rsu e poche strutture categoriali.
Siamo amareggiati per quanto è accaduto, per la grave carenza di iniziative della Cgil di zona, ormai in dismissione, e confermiamo la nostra solidarietà ai familiari delle vittime della strage ed il nostro pieno appoggio alla battaglia dell'Assemblea 29 giugno e delle altre associazioni costituitesi in seguito a questa immane tragedia.