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Riordino Province: avviate le pratiche per 48 prepensionamenti

La Redazione
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Sono 48 i dipendenti della Provincia di Lucca considerati dall’amministrazione in sovrannumero, allo stato attuale, che andranno in pensione entro il 31 dicembre 2016 essendo in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi della normativa cosiddetta ‘pre-Fornero’.
L’amministrazione provinciale, infatti, tra le prime Province in Toscana, in questi giorni ha assunto il primo atto formale per la riorganizzazione del personale dipendente, in virtù dell’entrata in vigore del decreto Del Rio sul riordino delle Province, e soprattutto dell’ultima legge di stabilità, nonché dei decreti attuativi successivi e delle norme regionali correlate.
L’annuncio è stato dato oggi (giovedì) dal presidente della Provincia, Stefano Baccelli, e dal Direttore Generale dell’ente, Riccardo Gaddi, che hanno spiegato i motivi e i criteri che hanno indotto l’ente di Palazzo Ducale ad avviare questa procedura.

“L’obiettivo – ha dichiarato Baccelli – è di trovare una soluzione ai dipendenti che hanno i requisiti per il collocamento a riposo e al tempo stesso di ‘alleggerire’ la posizione dei dipendenti che rimarranno. Al tempo stesso l’operazione ci consente di risparmiare sul costo del personale per una cifra calcolata intorno ad 1 milione e 500 mila euro, a regime, ossia a fine 2016”.

Poi il presidente ha aggiunto: “La nostra priorità è quella di lavorare per una ricollocazione adeguata del personale, cercando di non disperdere quella mole di competenze, capacità e professionalità che si è formata nel corso del tempo. Professionalità che finora sono state al servizio della comunità locale e che una futura frammentazione di servizi e competenze rischia fortemente di indebolire se non di compromettere”.

Baccelli nel corso della conferenza stampa non ha mancato di rimarcare il suo doppio ruolo, tutt’altro che semplice da gestire: ovvero quello di presidente eletto dai cittadini che porta avanti i progetti (S. Agostino, Cantiere Giovani, accordi con le banche per i lavoratori, ecc. per citare solo gli ultimi) e quello di una sorta “commissario liquidatore” chiamato dagli obblighi di legge a riorganizzare tutta la struttura organizzativa dell’ente provinciale facendo quadrare il bilancio falcidiato dai tagli decisi dal Governo.

Più nel dettaglio, dei 48 dipendenti che saranno prepensionati (circa l’11% del totale attuale): 1 è un dirigente, gli altri sono 5 dipendenti di categoria B1, 7 di categoria B2, 7 B3, 1 dipendente C3; e poi 2 C4; 4 di categoria C5; 13 dipendenti D1 ed infine 8 dipendenti D3.

I dipendenti provinciali interessati dai prepensionamenti avranno un trattamento pensionistico calcolato sulla base dell’anzianità contributiva maturata alla data del collocamento a riposo. Se invece fossero stati pensionati coi requisiti previsti dall’attuale normativa, il trattamento pensionistico di cui avrebbero goduto sarebbe stato calcolato sulla base dell’anzianità contributiva maturata alla data del pensionamento ma con il medesimo sistema di calcolo. Quindi il prepensionamento di 48 dipendenti della Provincia risulta vantaggioso sotto il profilo economico per gli stessi lavoratori.

Il presidente Baccelli e il direttore generale Gaddi hanno spiegato che la Circolare della Funzione Pubblica n. 1 del 2015 obbliga, di fatto, la riduzione ex lege della dotazione organica delle amministrazioni provinciali dal 1 gennaio scorso per almeno il 50% della spesa del personale di ruolo alla data di entrata in vigore della legge n. 56 del 2014  (salva la possibilità di un valore finanziario superiore in conseguenza dei Piani di riassetto organizzativo), e ribadisce i tempi per la determinazione del valore finanziario dei soprannumero nonché la determinazione degli elenchi del personale interessato alle procedure di mobilità.

La procedura avviata dall’amministrazione sui prepensionamenti, inoltre, tiene conto dell’intesa siglata dalle Organizzazioni sindacali con la Giunta regionale toscana e Anci Toscana che prevede, appunto, che le Province procedano all’attivazione delle procedure finalizzate al pensionamento in deroga per coloro che sono in possesso dei requisiti pre Fornero.

Qui di seguito sono elencate le tappe del quadro normativo che hanno portato la Provincia di Lucca ad adottare i provvedimenti relativi ai 48 prepensionamenti:

IL QUADRO NORMATIVO

Il Riordino e la legge 56/2014
1. Sono state previste le modalità di riordino delle funzioni di competenza della Provincia, quale ente territoriale di area vasta,
2. Sono state individuate le funzioni fondamentali dell’ente Provincia,
3. Si è demandato allo Stato e alle Regioni l’attribuzione delle funzioni non fondamentali agli enti subentranti.

Legge di Stabilità 190/2014
il contributo triennale posto a carico delle Province e destinato al risanamento della finanza pubblica in euro 1.000 milioni di riduzione della spesa corrente per l’anno 2015, in euro 2.000 milioni per l’anno 2016, e in euro 3.000 milioni di euro per l’anno 2017;
per la Provincia di Lucca il contributo così quantificato si traduce in un ulteriore taglio stimato in oltre  9 milioni di euro per il 2015 e in oltre 18 milioni di euro per il 2016;

Decreto legislativo 66/2014 convertito in legge 89/2014
Prevede contributi, pari a € 2.962.633,03 per il 2014 e ad € 4.443.434,25 per il 2015;

ED IN PARTICOLARE

1. le accelerazioni e distorsioni della legge 56/2014 rispetto alla legge Del Rio
- a decorrere dal 1° gennaio 2015, la dotazione organica delle Province è ridotta in misura pari al 50 per cento della spesa del personale di ruolo alla data di entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56.
- entro 30 giorni e comunque entro il termine massimo del 1° marzo 2015, le amministrazioni provinciali comunicano la consistenza finanziaria della dotazione organica ridotta (ossia quante risorse sono destinate al personale delle nuove Province);
- entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge (1°marzo 2015) l’articolazione della dotazione organica ridotta dovrà essere declinata  (ossia quanti dirigenti, quanti di categoria D, C, B, A)
- entro il 31 marzo 2015 gli enti di area vasta dovranno individuare nominativamente il personale da collocare nella propria dotazione organica e, per differenza, quello in soprannumero;

2. Le procedure di mobilità previste dalla legge di stabilità
- nelle more della conclusione delle procedure di mobilità il relativo personale verso regioni,enti locali stato, questo
rimane in servizio presso le province
- è possibile l’avvalimento delle Regioni e degli enti locali attraverso apposite convenzioni che tengano conto del riordino delle funzioni e con oneri a carico dell’ente utilizzatore”;
- se al 31 dicembre 2016 risulta personale provinciale non ricollocato il personale è posto in disponibilità per due anni con diritto all’80% della retribuzione tabellare, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato;

 

3. ed il quadro normativo descritto che prevede
- un taglio immediato delle risorse
- una successiva ed incerta ricollocazione delle funzioni, con le correlate risorse umane e strumentali.

 

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