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Arrestata autrice di due rapine. "Ero in difficoltà economica"

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È stata arrestata nelle prime ore del mattino di giovedì 30 aprile la donna ritenuta responsabile delle rapina alla Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci del 10 marzo scorso e all’Ufficio Postale di Marina di Cecina

Le indagini della Questura di Livorno e del Commissariato di Cecina sono partite dall’unico punto fermo indicato di testimoni della rapina presso il citato Ufficio Postale: la rapinatrice, stando ai testimoni, si era allontanata velocemente dal luogo del reato a bordo di una vettura di cui era stato individuato il numero di targa  “parziale.”

Inoltre, uno dei testi aveva riconosciuto il vistoso colore arancione del giubbino che indossava la rapinatrice, mentre si allontanava a passo spedito.

Senza ombra di dubbi, per i testimoni, il colpevole della rapina era una donna di mezz’età.

L’indagine si è concentrata dunque inizialmente sulla parziale indicazione della targa dell’auto e ha consentito di risalire dapprima alla completa sequenza alfanumerica della targa e poi di conseguenza al legittimo proprietario.
L’uomo convocato in Questura ha confermato di essere in possesso dell’auto e di non averne subito il furto, dichiarando  che si trattava del mezzo normalmente utilizzato da lui e dalla sua convivente, Stefania L.

La donna, che corrispondeva alle descrizioni della rapinatrice fornite dai testimoni, appariva quindi la principale indiziata della perpetrazione della rapina.

Pertanto la sua immagine fotografica è stata confrontata con le immagini del sistema di video sorveglianza interno all’ufficio postale e con le immagini della rapina consumata in danno della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci di via del Mare ad opera di una rapinatrice solitaria.

In particolare, le immagini dell’impianto di video sorveglianza di quella banca hanno permesso di accertare che la donna era proprio la rapinatrice armata di pistola che  il 10 marzo scorso  entrò all’interno dei locali per consumare la rapina.

La perquisizione a casa della donna, a Lucca, ha consentito di ritrovare la pistola usata nelle due rapine e, soprattutto, i capi di abbigliamento ripresi dalle telecamere e di scoprire lo stratagemma utilizzato dalla donna per confondere i testimoni ed eludere le investigazioni: dopo la rapina all’ufficio Postale di Marina di Cecina la donna, accortasi di essere stata scoperta e forse anche di essere stata ripresa dalle telecamere, è uscita dai locali dell’ufficio postale indossando il giubbino per non farsi riconoscere

Tale indumento è stato poi ritrovato all’interno della sua abitazione, rovesciato mostrando la parte interna con la fodera di colore arancione invece che la parte esterna di colore verde.
Per questo motivo, uno dei testimoni, sviando involontariamente le indagini nella loro fase iniziale, aveva descritto la donna vestita da un giubbino di colore arancione acceso.

La stessa ha spiegato di aver perpetrato le due azioni criminose, poiché stava attraversando dei momenti di difficoltà emotiva ed economica, legati principalmente alla perdita del lavoro, nonché per fornire un aiuto finanziario al figlio.
Per tale ragione, l’indagata avrebbe deciso di tentare, dapprima, una rapina presso una Banca di Livorno e, non ottenendo alcun provento, avrebbe poi deciso di perpetrarne un’altra a Cecina.

Nel corso della perquisizione è stata ritrovata e sequestrata l’arma utilizzata dalla donna per minacciare clienti e dipendenti della banca e dell’ufficio postale rapinati: una  pistola giocattolo, sprovvista del tappo rosso, con caricatore estraibile avente nr. NO: 236.

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