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Camorra napoletana a Lucca: assegnata al Gruppo Volontari Accoglienza Immigrati l'auto confiscata al gruppo criminale Pastore

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La Polizia di Lucca lo scorso 22 febbraio aveva concluso l’operazione Habibi. Operazione che   prendeva il nome dalla barca a vela dei due soggetti che le indagini, condotte nei confronti di alcuni pregiudicati di origine napoletana residenti in Versilia, accertarono essere vittima di usura.
La  Sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Lucca nell’ estate del 2012 aveva dunque tratto in arresto, per il reato di usura, Vincenzo Saetta, 42enne pluripregiudicato considerato a capo dell’ omonimo clan che nella zona di Viareggio e dedito ai prestiti “a strozzo”, in collegamento con la camorra napoletana.
Dopo l’ arresto del capoclan le indagini erano proseguite per capire dove fossero investiti i soldi provento dell’ usura.

Gli accertamenti patrimoniali hanno consentito di riscontrare che il sodalizio, al fine di eludere le disposizioni di legge materia di misure di prevenzione patrimoniale, ricorreva anche al delitto di intestazione fittizia di beni.

Sono state denunciate otto persone componenti del gruppo criminale, tutte residenti in Versilia ed in parte originarie del capoluogo partenopeo; di queste, le seguenti tre sono state sottoposte a misure cautelari restrittive, mentre le altre cinque risultano indagate a piede libero:


PASTORE Giuseppe, nato a Napoli nel 1973, res. Viareggio(LU): misura cautelare coercitiva della custodia cautelare agli arresti domiciliari;
SAETTA Vincenzo, nato a Napoli nel 1971, res. Viareggio (LU): misura cautelare coercitiva dell’ obbligo di dimora nel comune di Viareggio;
MEVO Emanuela, nata a Viareggio (LU) nel 1975, ivi res., moglie di Pastore Giuseppe: misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo dall’ esercizio di un’ impresa.


Le risultanze investigative hanno consentito nello specifico di riscontrare che Pastore Giuseppe e suo padre, a cui erano già stati sequestrati beni del valore di alcuni milioni quando tratti in arresto per i reati di usura, avevano attribuito a Mevo Emanuela la titolarità di alcune società, come la “Coppino 80” S.a.s di Viareggio, attiva nel settore della ristorazione; la “Diamante Distribuzione S.r.l.”, attiva nel settore della distribuzione di bevande all’ ingrosso e con sede a  Guamo; la “Edilizia Arcobaleno S.r.l.” di Viareggio, operante nel settore immobiliare.

Analogo riscontro è emerso dalla fittizia intestazione delle residue quote della “Coppino 80” ad un cittadino bengalese 37enne e di un immobile adibito a privata abitazione ad un viareggino 31enne.

Saetta Vincenzo è alfine accusato di aver prestato soldi ai  gestori della “Diamante distribuzione”, in temporanee difficoltà economiche, ad un tasso di interesse del 90 %. Il GIP presso il Tribunale di Lucca su richiesta del Sostituto Procuratore ha disposto il sequestro preventivo dei seguenti beni nella disponibilità degli indagati, eseguiti coevamente alle predette misure cautelari personali:

Pastore Giuseppe: undici conti correnti a lui intestati ed i conferimenti societari nella soc. “Edilizia Arcobaleno”, pari a 50.000 euro;
Mevo Emanuela: undici conti correnti a lei intestati, l’ immobile-civile abitazione di proprietà, ubicato in Viareggio ed una Fiat Idea;
D. C. (indagato in stato di libertà): immobile – civile abitazione di proprietà, ubicato in Viareggio ed una VW Golf;
Saetta Vincenzo: otto conti correnti a lui intestati; partecipazione societaria in soc. “Le Manie” s.r.l. pari a 10.329 euro; motociclo Piaggio Beverly 500; quota di ½ di sei immobili siti in Napoli.


Il valore dei beni posti sotto sequestro sfiora i due milioni di euro.

Per i beni confiscati è stata investita l’ Agenzia Nazionale per l’ Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ha sede a Reggio Calabria, la quale sta provvedendo alla contabilizzazione ed alle pratiche per la vendita dei beni a vantaggio dello Stato.

La Questura di Lucca, che da anni collabora con la Caritas ed il Gruppo Volontari Accoglienza Immigrati di Lucca, ha avanzato la candidatura di questo ente benefico affinché ai volontari fosse assegnata una autovettura delle due confiscate, di cui il presidente Claudio Puccinelli lamentava l’ estremo bisogno per le tante incombenze caritatevoli cui nel quotidiano i volontari si dedicano.
La Squadra Mobile ha avviato l’ incartamento agli Uffici della Agenzia nazionale, sottolineando i nobili fini perseguiti dall’ Ente ed esprimendo parere più che positivo alla cessione di una autovettura.
Nei giorni scorsi è arrivato il decreto di definitiva assegnazione della Fiat Idea confiscata al gruppo criminale Pastore: il Questore Cracovia ha voluto personalmente consegnare la vettura al presidente Claudio Puccinelli, che ha ringraziato la Polizia di Stato per la vicinanza e la grande opportunità fornita all’ ente, fornendo loro un mezzo utilissimo per l’ aiuto alle persone in difficoltà.

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