Si alzavano all’alba come normali lavoratori pendolari, e partivano ogni volta con diverse destinazioni ma sempre con la stessa finalità : introdursi in abitazioni private depredando denaro, monili in oro, orologi ed armi.
Questo l’impegno pressoché quotidiano di cinque nomadi stanziali tra i comuni di Cuneo, Centallo e Mondovì, tutti pregiudicati e privi di attività lavorativa.
Lo scorso Ferragosto i Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo li hanno arrestati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più furti aggravati.
Scattate le manette per B. A.32enne, B. F.45enne, B. M.29enne, A. I. 40enne (tutti tra loro legati da vincoli di parentela) e P. M. 24enne irreperibile, tuttora attivamente ricercato.
Sin dalle prime battute è emerso chiaramente agli investigatori la particolare organizzazione degli appartenenti al sodalizio criminale con accordi e pianificazioni non affatto occasionali.
Il team faceva affidamento su un 52enne di Mondovì, indagato, che, previi compensi in denaro, metteva a disposizione le sue conoscenze tecniche per analizzare gli autoveicoli utilizzati dai malviventi per le scorrerie criminali; inoltre era lui che coordinava le attività delle spedizioni furtive, decideva obiettivi, tempi d’azione, numero ed identità dei partecipanti nonché modalità operative da adottare.
Il Tribunale di Cuneo, però, ha dichiarato la propria incompetenza per territorio perché gli accadimenti delittuosi si sono verificate in località di altre giurisdizioni.
Complessivamente una ventina i furti in abitazione attribuiti ai cinque rei perpetrati nel periodo compreso tra i mesi di Aprile e Giugno 2013, commessi raggiungendo obiettivi delle provincie di
Imperia, Genova, La Spezia, Parma e Lucca, in zone cioè distanti da quelle di residenza dove gli stessi non erano noti dalle Forze dell’Ordine.
Depredate numerose abitazioni di Camporgiano, Pieve Fosciana, Villa Collemandina, Piazza al Serchio.
Ingente la refurtiva recuperata e sottoposta a sequestro in parte già riconosciuta dai legittimi proprietari: si stima un valore approssimativo di circa 150.000 euro in orologi, monili in oro, servizi di posaterie in argento, personal computer, macchine fotografiche; numerosi gli arnesi da scasso (in particolare materiali idonei all’apertura di casseforti), indumenti per il travisamento (passamontagna e guanti) radio portatili, rilevatori di frequenze radio e strumenti per l’osservazione a distanza.
Rinvenuta anche una pistola lanciarazzi che unitamente a tre autovetture utilizzate nei raid predatori è stata sottoposta a sequestro.
Le fotografie di ogni singolo oggetto rinvenuto verranno pubblicate sul sito dell’Arma dei Carabineri www.carabinieri.it nell’apposita sezione il cittadino – servizi – banche dati – oggetti rinvenuti in modo che le persone che hanno subito i furti possano verificare la corrispondenza tra i beni sottratti e quelli recuperati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cuneo.

