Una lunga indagine durata molti mesi, ha portato la Polizia di Lucca a scoprire una maxitruffa da 250.000 euro. Vittime circa 50 aziende toscane e del nord Italia.
Tutto è partito dalla segnalazione del proprietario di un capannone della di Guamo, che ha rilevato movimenti sospetti da parte della ditta che si era insediata nel suo immobile.
In un primo momento, la Polizia aveva ipotizzato si trattasse di traffico di narcotici. Gli accertamenti, però, avevano portato la squadra mobile in un vicolo cieco.
Parallelamente, si è aperta un altro procedimento, partito da un assegno insoluto. Le indagini hanno riportato gli agenti alla ditta di Guamo.
Quando sono arrivate in Questura e in Procura le prime querele, la ditta ha improvvisamente chiuso, salvo poi apparire a S. Maria a Monte (PI) con un nome ed un oggetto sociale diversi, ovvero il commercio all’ingrosso di materiali edili.
Qui i poliziotti, dopo aver ricostruito le varie fasi ed i trucchi contabili della attività truffaldina, hanno fatto il blitz conclusivo, sequestrando l’intero capannone e parte della refurtiva, che è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.
I 4 correi, indagati a vario titolo per truffa continuata in concorso, falso, sostituzione di persona e favoreggiamento reale, sono un pistoiese di 47anni (con precedenti di polizia specifici); un uomo di Montecatini Terme di 41 anni; un 50enne di Pontedera e una donna ad Altopascio (45 anni).
Tra le aziende vittime di questi raggiri, varie attività del territorio lucchese.
Il valore economico delle truffe scoperte ed attribuite al quartetto è di circa 250.000 euro.
(QUI l'articolo)
La Squadra Mobile della Questura ha concluso la seconda ed ultima tranche dell'indagine sulla “Resin Art”, la famigerata ditta fantasma che ha truffato decine di rivenditori, accaparrandosi beni di varie tipologie merceologiche, facendoli immediatamente sparire e pagando con assegni risultati sempre privi di provvista.
In questa seconda fase è stata definitivamente conclusa l’ indagine: a carico dei 4 correi i poliziotti hanno scoperto i seguenti ulteriori fatti di reato:
1. Fornitura di scarpe per 1.280 euro truffate ad una ditta di Segromigno Monte;
2. Fornitura di scaffalature per ufficio in danno di una ditta della Versilia per un totale di 4.000 euro;
3. Fornitura di componenti idraulici in danno di una ditta di Lecco per un totale di 3.200 euro;
4. Fornitura di materiali di verniciatura in danno di una ditta di Lucca per un totale di 2.200 euro;
5. Fornitura di un trattore taglia erba in danno di una ditta di agraria di Capannori ;
6. Fornitura di profilati di alluminio in danno di una ditta di Cisano Bergamasco (BG) per un ammontare di 19.000 euro.
Alla luce delle colossali dimensioni delle truffe perpetrate e della indole dei correi, il questore Cracovia ha ammonito oralmente i correi che ora dovranno rispondere di truffa continuata in concorso, falso, sostituzione di persona e favoreggiamento reale.

