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Ladri in fuga tentano di investire i Carabinieri e speronano un'auto

La macchina usata dai tre malviventi era rubata

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Dietro l'incidente avvenuto ieri sera (9 gennaio) a Massa Macinaia vi è una storia molto più complicata, che sembra essere la trama di un film d'azione.

Un frontale, un incidente come tanti tra una Audi e una Opel. Alla guida della prima un 32enne, un 60enne al volante della seconda. Entrambi sono stati portati al Pronto Soccorso per accertamenti.

Tuttavia, l'incidente è stato solo l'epilogo di una fuga di tre malviventi che, cercando di scappare dai Carabinieri, hanno perfino tentato di investirli. 
L'esito, è stato il frontale con la Opel.

Tutto è iniziato intorno alle 18.00 di ieri (giovedì 9 gennaio): i Carabinieri di Pieve di Compito hanno organizzato un posto di controllo a San Leonardo in Treponzio, sulla via di Sottomonte. 
Scopo di questa pattuglia non era tanto quello di elevare sanzioni a civili, quanto quello di effettuare un servizio di prevenzione per arginare e combattere il fenomeno di furti e rapine.

A circa 200 metri dalla postazione, una Audi che stava procedendo verso i militari ha rallentato, si è fermata ed ha effettuato un'inversione "a U", invertendo il senso di marcia.

I Carabinieri hanno deciso di montare a bordo dell'automobile di servizio e seguire la Audi, in modo da far chiarezza sul comportamento adottato dal conducente. Poteva infatti essere semplicemente una persona che aveva effettuato una normale manovra, e non qualcuno che tentava di evitare il posto di blocco.

Il conducente dell'Audi, però, ha accelerato e ha iniziato a guidare ad alta velocità. Era chiaro: a bordo di quell'automobile c'era qualcuno che non voleva essere oggetto di controllo da parte di Carabinieri.

A questo punto, le scelte per i militari erano due: inseguire l'auto in fuga, o imboccare una parallela per intercettarla all'incrocio successivo.

Saggiamente, la pattuglia di Pieve di Compito ha optato per la seconda scelta, evitando così di rendere ancor più pericolosa la fuga dell'Audi che avrebbe potuto urtare veicoli o investire civili.

I Carabinieri hanno intercettato la macchina in fuga all'incrocio di via Ponte Maggiore. A causa dell'ora, vi era del traffico e l'Audi era rimasta imbottigliata.

Non visti, i militari hanno parcheggiato l'auto ed hanno raggiunto il veicolo a piedi, notando a bordo tre persone.

Quando il conducente si è trovato i due militari di fronte, ha ingranato la marcia e ha puntato dritto su di loro, con il palese scopo di investirli. Concentrando la sua attenzione su di loro, però, non ha visto un'altra auto che stava sopraggiungendo e non ha potuto evitare il frontale con una Opel, guidata da un sessantenne. La violenza dell'impatto, ha fatto saltare tutti gli airbag.

Dopo l'urto, però, i 3 malviventi non si sono persi d'animo: hanno aperto le portiere e si sono dati alla fuga. Uno di loro, addirittura, è sceso dal veicolo brandendo un cacciavite per tenere a distanza i Carabinieri.
Dopo una fuga di circa 300 metri, i militari ne hanno placcato uno, nonostante la resistenza fisica, mentre gli altri due sono riusciti a dileguarsi.

Qetollari Klajdi, 32 anni, albanese, è stato fermato e dichiarato in stato di arresto con le accuse di: violenza, resistenza, ricettazione, lesioni e, come se non bastasse, spaccio, in quanto addosso aveva 10 grammi di eroina divisa in dosi.

Sia l'uomo al volante della Opel coinvolta dell'incidente, che il 32enne sono stati portati in ospedale. Il primo per accertamenti medici a causa dell'urto, tuttavia non è in pericolo di vita. Il secondo perché, dopo essere stato fermato, ha iniziato ad accusare dolori generici e malesseri vari.

Da ulteriori accertamenti è poi emerso che la Audi utilizzata per la fuga era stata rubata in data 7 gennaio a Ponte Buggianese, a seguito di un furto in abitazione.

A bordo del veicolo, inoltre, i militari hanno rinvenuto diversa merce, provente di altri furti in abitazione e, forse, in negozi e attività, in quanto sono stati rinvenuti profumi (ancora sigillati), vestiti, attrezzi da lavoro, un iPad, borsette, monili, banconote di vario tipo (tra cui le lire). Inoltre sono stati rinvenuti un martello di grandi dimensioni e un piede di porco, probabilmente utilizzati per mettere a segno i vari colpi.


I Carabinieri, visto il modus operandi dei tre, non escludono che possano fare parte di una banda organizzata.

Indagini ancora in corso.




 

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