L’operazione “Totò”, conclusasi nel settembre scorso (QUI l'articolo) con la denuncia di una persona ed il recupero di gran parte della merce, oggetto di truffe ai danni di commercianti delle provincie citate in oggetto, ha avuto il suo culmine nella giornata di ieri (16 gennaio): gli Agenti, infatti, hanno arrestato, per custodia cautelare, Autiero P. di 43 anni e Cecere G. di 46 anni entrambi nati a Napoli e residenti a Montecatini. Il primo si trova nel carcere di Pistoia, il secondo agli arresti domiciliari
I due complici erano soliti presentarsi presso attività commerciali per il compimento di queste truffe, le quali venivano effettuate dai due con estrema disinvoltura; in particolare l’Autiero con modi affabili, si presentava negli esercizi e, grazie a queste “caratteristiche”, riusciva a raggirare anche venditori di lunga e provata esperienza.
Nonostante fosse stato già denunciato, Autiero reiterava la propria condotta criminale, continuando a compiere le truffe. Pertanto il personale di Polizia Giudiziaria della sezione di Lucca, coordinato dalla Procura della Repubblica di Lucca, ha proseguito il lavoro d’indagine individuando anche il complice.
Il “modus operandi”, ormai collaudato, posto in essere non era cambiato, in quanto prevedeva una sorta di canovaccio che veniva ripetuto con successo, adeguandolo alle circostanze, anche più volte nella stessa giornata e talvolta in più punti vendita di una stessa società: l’Autiero, a volte si presentava da solo e in alcune circostanze accompagnato dal Cecere, chiedendo di poter acquistare un determinato articolo e riferiva di essere il titolare di un’impresa che stava lavorando nelle vicinanze; fornita la ragione sociale e la partita iva della sua società (inesistente), pagava compilando un assegno.
Per i più sospettosi esibiva anche la carta d’identità, dopodiché se ne andava con la merce che solitamente aveva un valore compreso tra i 900 e i 1.500 Euro.
L’indomani l’amara sorpresa per il venditore il quale, il più delle volte, evitava di rivolgersi alle Forze di Polizia dopo che aveva riscontrato che non esisteva la società verso la quale aveva emesso la fattura e che non aveva alcun elemento certo sulla provenienza dell’assegno e sull’identità del “cliente”.
Tuttavia, le indagini hanno portato all'arresto dei due truffatori seriali.