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Lite tra vicini: due uomini aggrediscono madre e figlio

Denunciati due fratelli lucchesi di 40 e 42 anni

La Redazione
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Nel primo pomeriggio di domenica le Volanti sono intervenute per l’ennesima lite, durante la quale, ai soli fini intimidatori, sono state mostrate armi da taglio.

Questa volta l’intervento è stato fatto in zona S. Anna, in una delle corti che si affacciano su viale Puccini, dove alcuni abitanti hanno segnalato al 113 due uomini che litigavano con una donna straniera.

Giunti sul posto gli agenti hanno trovato due fratelli lucchesi di 40 e 42 anni, particolarmente agitati, che inveivano verso gli occupanti di una casa della corte.
I poliziotti si sono recati presso l’abitazione in questione dove hanno trovato una donna, nativa dello Sri Lanka, terrorizzata dalla furia dei due uomini.

La stessa ha riferito di essere stata aggredita fisicamente dai due. Nello specifico, dopo essere stata ingiuriata ed offesa con urla nella corte, i due si sono presentati alla sua porta dove, in maniera repentina, hanno sferrato un pugno in volto al figlio di 18 anni. Nella circostanza la donna si è frapposta tra gli aggressori ed il figlio e, afferrata per i capelli è stata scaraventata a terra.

Il ragazzo è riuscito a riprendere con il suo telefonino alcune fasi dell’aggressione, fino a quando il telefonino gli è stato strappato di mano e gettato a terra. I poliziotti hanno comunque avuto modo di visionare quanto ripreso.
Un testimone ha riferito all’operatore del 113 che uno dei due uomini, prima che arrivassero le pattuglie della Polizia, agitava un coltello. Su richiesta degli agenti l’arma è stata consegnata spontaneamente.

Il lavoro dei poliziotti nella circostanza è risultato particolarmente delicato poiché, anche alla loro presenza, i due fratelli proseguivano con le ingiurie nei confronti della donna. Alla base della lite a detta delle parti ci sarebbero intolleranze di vicinato.
Sulla scorta di quanto accertato e delle testimonianze acquisite i due fratelli sono stati accompagnati in questura e denunciati per le minacce aggravate e per il porto del coltello.

Gli stessi potrebbero rispondere di ulteriori reati che sono però perseguibili a querela delle persone offese.

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