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Stalking: denunciato un tunisino

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La Polizia di Lucca ha denunciato un tunisino 53enne, residente in Mediavalle ed attualmente rientrato in patria quindi dichiarato irreperibile.

L’uomo era sposato con una connazionale di 15 anni più giovane di lui, dal quale aveva avuto anche un figlio. Per dissapori legati al carattere autoritario dell’uomo ed alla sua concezione troppo "tradizionalista" dei rapporti tra marito e moglie, il matrimonio si è ben presto incrinato, anche perché la donna, osservando anche altre connazionali, ed il loro stile di vita, aveva iniziato a ribellarsi a certe imposizioni. Ciò ha portato a frizioni nel rapporto di coppia.

L’uomo non aveva accettato di buon grado la separazione e, seppure avesse spontaneamente abbandonato la casa coniugale di Marlia per trasferirsi in Mediavalle, ha  iniziato a molestare e minacciare a più riprese la moglie.

La donna, che si è rivolta ad un consultorio per problemi di coppia, è stata indirizzata in Questura dove ha richiesto che l’ex coniuge venisse “ammonito” ai sensi della legge antistalker.

Al termine dell’istruttoria, verificata la fondatezza della vicenda, l’uomo è stato appunto ammonito, con provvedimento formale del Questore, ad astenersi dal tenere per il futuro atteggiamenti del genere, che avevano cagionato nella vittima “uno stato di ansia e di paura ed il cambiamento delle abitudini di vita”: pena una denuncia d’ufficio per il reato di atti persecutori.

L’uomo è stato calmo per tre mesi, durante i quali ha deciso di fare rientro in patria; di recente però è tornato "alla carica", tempestando di telefonate e sms molesti la donna che, impaurita ed esasperata,  è stata costretta a sporgere denuncia in Questura; la Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile, al termine degli accertamenti, ha denunciato lo stalker per il reato di atti persecutor che, in base alla recente modifica legislativa sul “femminicidio”, prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.

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