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Catturati 2 rapinatori: uno preferisce la prigione ai domiciliari con l'ex moglie

I malviventi avevano aggredito e derubato un extracomunitario di 22 anni

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La Polizia ha catturato, tra Lucca e Viareggio, due pericolosi rapinatori già protagonisti di diversi reati contro il patrimonio e contro la persona.

La Squadra Mobile ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare rispettivamente in carcere ed agli arresti domiciliari i cittadini maghrebini Rguig A. 27enne nato in Marocco residente a Capannori  e Jaafar H. di 26 anni residente a Borgo a Mozzano (LU) ma di fatto dimorante in Viareggio (LU).

I due, pluripregiudicati, il primo sottoposto anche alla misura di prevenzione dell’avviso orale dal questore di Lucca a causa della sua pericolosità sociale, sono accusati, di aver rapinato un cittadino extracomunitario di 22 anni, rubandogli la somma di 500 euro, dopo averlo tramortito con calci e pugni e cagionandogli lesioni giudicate guaribili in giorni 7 giorni.

Il fatto è avvenuto nella serata del 31 ottobre scorso nei pressi della stazione ferroviaria di Lucca quando i due, con una scusa, hanno avvicinato il giovane per poi aggredirlo e rubargli i soldi.

Il 22enne deteneva tutta quella somma per poterla spedire ai familiari in patria (Nuova Guinea).

Ottenuta l’ ordinanza dal GIP dove erano previsti gli arresti domiciliari, i poliziotti si sono messi alla ricerca dei due, che non hanno un indirizzo stabile ma sono soliti girovagare per la provincia e vivono entrambi di espedienti.

Il Rguig è stato rintracciato nella serata di ieri (lunedì 24) nella zona dei Macelli; i poliziotti gli hanno comunicato che lo avrebbero collocato agli arresti domiciliari presso la sua ultima residenza conosciuta, ovvero quello della sua ex moglie, una coetanea di Capannori. Il Rguig ha sdegnosamente rifiutato questa opportunità, sostenendo che avrebbe preferito il carcere piuttosto che rivedere quella arpia e i vecchi suoceri; invitato a dare qualche altro nominativo di familiari pronti ad ospitarlo, ha dato unicamente quello di uno zio che ha rifiutato di ospitarlo perché non ne condivide la vita “fuorilegge”. Ai poliziotti non è rimasto altro che, sentito il GIP che ne aveva ordinato la cattura, portarlo in “S. Giorgio”; mentre il Jaafar a seguire è stato rintracciato in Viareggio e collocato agli arresti domiciliari presso la sua attuale dimora, al quartiere Marco Polo. Nell’ambiente degli extracomunitari che frequentano la stazione i due erano evitati da tutti, perché giudicati prepotenti e senza scrupoli, così come confermato da alcuni nordafricani sentiti dai poliziotti come testimoni nel corso delle indagini.

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