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Tentato furto in casa di un giudice: due ladri in manette

Poco prima i malviventi avevano già "visitato" l'appartamento del figlio che ha allertato il 113

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Poco dopo le ore 14:00 di ieri (lunedì 7 luglio) la locale Sala Operativa del 113 ha inviato una pattuglia della Squadra Volante in Viale San Concordio per sopralluogo di furto in un appartamento. 

Gli agenti, nel giungere sul posto, hanno notato due individui che correvano in direzione Viale Europa a circa 100 metri dal civico del furto.

Durante la fuga, uno dei due si è liberato di una borsa, successivamente recuperata dai poliziotti, che conteneva numerosi oggetti atti allo scasso, come grimaldelli, chiavi alterate e scalpelli da legno, oltre ad un paio di guanti.
Inseguiti, sono stati raggiunti e bloccati.

Al controllo, hanno riferito di non conoscersi ma sono stati subito smentiti poiché dai terminali è risultato che erano stati fermati altre volte insieme in altre città. 
Gli operatori hanno fatto salire i due sull’auto di servizio e sono passati dal condominio dove ad attendere la Volante c’erano i signori che avevano chiamato il 113 i quali hanno riconosciuto i due quali autori del furto nel loro appartamento.

I due sono stati dichiarati in arresto ed accompagnati in Questura.

Un secondo equipaggio della Squadra Volante, con la polizia Scientifica, ha invece effettuato il sopralluogo presso l’appartamento, constatando che la porta di ingresso non era stata forzata ma aperta con una chiave alterata. All’interno era stato messo tutto a soqquadro e gli oggetti di valore erano stati sistemati dentro due borsoni, successivamente abbandonati sul pianerottolo perché scoperti.
Nel ricostruire i fatti, gli Agenti hanno appreso che sullo stesso piano del palazzo vi sono due appartamenti di proprietà di un signore e del figlio.

Secondo quanto emerso, uno dei due soggetti aveva bussato alla porta dell’appartamento del padre, un giudice del Tribunale di Lucca, chiedendo indicazioni pretestuose, al solo fine di verificare se in casa ci fosse qualcuno.
Qualche minuto dopo il figlio, che si trovava all’interno dell’appartamento del padre, ha notato che il telefono cordless era spento.
Ciò accade quando la "base", che si trova nell'abitazione del figlio, è priva di corrente. Insospettito, si è recato all’interno del proprio appartamento, constatando che era stato “visitato”.
Perciò ha subito chiamato il 113, notando dalla finestra i due che si allontanavano.

I due colpevoli, Georgiy E, ucraino di 24 anni, e Radomir D. 32enne nato nella Repubblica Ceca sono stati arrestati. Sul primo pende un decreto di espulsione. Il secondo "vanta" alcuni pregiudizi penali ed un ordine di allontanamento per motivi non imperativi di Pubblica Sicurezza, con intimazione a lasciare il Territorio Nazionale.

L’arresto dei due è stato convalidato questa mattina. Il giudice ha inoltre sottoposto i due a custodia cautelare in carcere e gli atti per il giudizio saranno trasmessi al tribunale di Genova competente a giudicare poiché la parte offesa nel procedimento è un giudice del Tribunale di Lucca.

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